Lazio, Baroni ha fatto sbocciare campioni | Ora li vogliono in tanti. Uno su tutti
Una campagna acquisti low cost, tanti giocatori valorizzati. Quello di Baroni è un doppio colpo. Ma uno rischia di partire a gennaio.
A prescindere da come finirà una stagione da no limits, quello della Lazio è un capolavoro a tutto tondo. Altro che fischi e contestazione, l’eco di questa estate non c’è più. Lotito e Fabiani hanno dato vita a qualcosa di semplicemente sorprendente. Nato tutto all’indomani della chiusura del rapporto anticipato con Igor Tudor.
Il croato non credeva in questa Lazio, Lotito e Fabiani sì, per questo non l’hanno ascoltato, preferendo chiudere il rapporto con lui piuttosto che con tanti giocatori che l’ex allenatore della Lazio non reputava all’altezza della situazione.
La squadra biancoceleste è andata in pausa per gli impegni della Nazionale addirittura da seconda della classe, insieme ad Atalanta, Fiorentina e Inter. Spendendo molto, molto, molto, meno. Come è stato possibile.
In primis grazie alle scelte impopolari ma super azzeccate di Claudio Lotito. Via tre pezzi da novanta: Immobile, Luis Alberto e anche Kamada, quest’ultimo importante per il suo contratto. In un colpo solo Lotito insieme al fido Fabiani hanno abbassato il monte ingaggi del 25%.
L’intuizione di Baroni
Da 77,4 milioni di euro si è passati a poco più di 68 milioni di euro. Ma il ridimensionamento economico è stato inversamente proporzionale a quello dei risultati. Marco Baroni, il nuovo allenatore, ha preferito attingere da tutta la rosa a disposizione, non un turnover scientifico alla Simone Inzaghi, nemmeno un turnover come siamo abituati a vedere.
Piuttosto è stato un voler coinvolgere tutti nella sua visione di gioco. A tutto il resto ci hanno pensato acquisti mirati, vedi Dia, leggasi quel Nuno Tavares che sta facendo impazzire tutti. Ma anche il redivivo Pedro, a cui è tornata voglia di giocare.
Gli attenzionati
Rovella ora è da Spalletti, convocato in Nazionale per la Nations League e finito nel mirino di qualche big al pari di Nuno Tavares e del Taty Castellanos, ma anche come Mario Gila, che non aveva posto nella Lazio made in Spalletti.
Attenzione soprattutto allo spagnolo. Secondo il Mundo Deportivo, il suo nome è finito nel casting di Don Florentino Perez per trovare in tempi brevi il sostituto di Eder Militao, come l’anno scorso la sua stagione è finita anzitempo, con la rottura del crociato: la scorsa annata era il sinistro o è quello destro. Ebbene potrebbe essere Mario Gila il suo erede, per due motivazioni: la prima è di cuore, il difensore biancoceleste è nato a Barcelona ma cresciuto nella Cantera madridista. E poi grazie alla Lazio, ora ha avuto l’opportunità di mostrare le sue doti. Tante, a quanto pare.