Un Atalanta strepitosa ha battuto nettamente il Napoli per 0-3 nel big match dell’11ª giornata di campionato e infiggendo una pesante lezione alla formazione di Conte, che non è riuscita a capitalizzare nulla dalla sua unica idea di gioco e che è risultata quasi dannnosa contro la varietà offensiva e l’organizzazione della Dea.
Dopo aver superato l’esame Milan nel turno infrasettimanale, il Napoli inciampa rovinosamente nel secondo crash test affrontato a stretto giro dagli uomini di Conte. Che cadono al Maradona contro una grande Atalanta, che infligge il secondo KO stagionale (dopo quello nella prima giornata contro il Verona) e sale momentantamente al secondo posto in classifica a -3 dalla squadra partenopea.
Un risultato pesante per il Napoli, che questa sera potrebbe anche ritrovarsi addosso e a-1 l’Inter (nerazzurri impegnati questa sera contro il Venezia) e a sette giorni esatti dallo scontro diretto contro i Campioni d’Italia in carica. Un Napoli che veniva da una striscia importante di cinque vittorie di fila, ottenute con grande cinismo, un gioco molto semplice e grande compattezza difensiva.
Tutti elementi che sono crollati contro la formazione di Gasperini, che ha avuto l’abilità di portare la sfida su ritmi alti e su un’intensità a lei congeniale e a soffrire pochissimo gli attacchi del Napoli. Questa volta il gioco dei partenopei basato quasi esclusivamente sulla palla a Lukaku e allo scarico sul belga, è franato in maniera forte contro un Atalanta che non si è mai fatta soprendere dall’essenzialità del gioco del Napoli, con il belga totalmente annullato nel duello fisico con un gigantesco Isak Hien, che non ha permesso una volta all’attaccante dei campani di far partire l’azione offensiva della sua squadra e attivare poi gli altri elementi di riflesso, come uno spento Kvaratshelia o gli assalti di McTominay, solo una volta pericoloso con un palo colpito.
Privato il Napoli del suo principale sbocco offensivo, l’Atalanta ha dovuto solo preoccuparsi di dover attaccare, sorprendendo gli azzurri grazie alla scelta di rinunciare (almeno dall’inizio) a Mateo Retegui e puntando su un attacco mobile composto da Pasalic nel ruolo di trequartista e da due attaccanti atipici come Lookman e De Ketelaere. Il bunker difensivo del Napoli che veniva da sette claen sheet nelle prime dieci partite di campionato, non ha saputo prendere contromisure all’ampia gamma di idee offensive della Dea, che non dando punti di riferimento sicuri ha trovato spazi da prendere in zona pericolosa.
Serviva una prestazione super della difesa di Antonio Conte contro il miglior attacco del campionato, che anche oggi ha mostrato la sua forza delle sue mezze punte e di un giocatore come Ademola Lookman, autore della doppietta che ha indirizzato la partita già nel primo tempo. La prima rete con un inserimento alle spalle della retroguardia azzurra e poi la seconda pregevole rete, realizzata in coabitazione tecnica con De Ketelaere. L’Atalanta si è presa la vittoria con le sue idee, il suo gioco e proteggendosi dall’unico pericolo che il Napoli poteva sfruttare. Conte pensava di superarla ancora così, ma stavolta la troppa semplicità non poteva bastare contro la complessa organizzazione tattica e il talento di un Atalanta che ha riaperto la lotta al titolo.