In mattinata l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio conosciuta come Antitrust; ha comunicato di aver concluso nove procedimenti istruttori nei confronti di altrettanti club di Serie A. Le squadre in questione sono Atalanta, Cagliari, Genoa, Inter, Lazio, Milan, Juventus Roma e Udinese; e i procedimenti sono relativi a clausole vessatorie contenute nelle condizioni generali di contratto.
Nel comunicato ufficiale dell’Antitrust si legge che per Atalanta, Genoa, Inter, Roma, Juventus e Lazio è stata accertata la vessatorietà di alcune clausole relative all’acquisto dell’abbonamento annuale e del biglietto per la singola partita. In queste clausole, contenute nelle condizioni generali di contratto, non viene infatti riconosciuto il diritto dei consumatori a:
1) ottenere il rimborso di quota parte dell’abbonamento o del singolo titolo di accesso in caso di chiusura dello stadio o di parte dello stesso;
2) ottenere il rimborso del titolo di accesso per la singola gara in caso di rinvio dell’evento causato sia da fatti imputabili alla società, sia da circostanze che prescindono dalla responsabilità di quest’ultima;
3) essere risarciti del danno qualora questi eventi siano direttamente imputabili alla società”.
Il Cagliari ha invece predisposto una nuova formulazione delle clausole al fine di rimuovere i profili di vessatorietà contestati. Tuttavia, il giudizio di vessatorietà rimane per le clausole che escludono il rimborso del biglietto o dell’abbonamento in casi diversi dall’inadempimento della società.
Per quanto riguarda invece Milan e Udinese, l’Authority ha accertato la vessatorietà delle clausole in oggetto, ma prende atto della rimozione dei profili vessatori nelle nuove versioni delle condizioni contrattuali; adottate in seguito all’avvio dei procedimenti. L’Antitrust ha comunicato di aver disposto la pubblicazione parziale dei provvedimenti sulla homepage dei siti web delle nove società interessate; per 30 giorni consecutivi.
Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC) Massimiliano Dona plaude al provvedimento dell’Antitrust: “Ottima notizia. Una vittoria per i consumatori e una conferma della bontà delle nostre tesi. Avremmo preferito però che ci fosse anche una condanna di tipo pecuniario per queste squadre; che a differenza di altre non hanno accettato spontaneamente di modificare le loro condizioni di abbonamento e si sono ostinatamente rifiutate fino ad oggi di riconoscere i diritti dei consumatori. Ora i tifosi che non hanno ottenuto il rimborso di quota parte dell’abbonamento o del singolo titolo di accesso in caso di chiusura dello stadio o nel caso la gara sia stata rinviata hanno diritto ad avere la restituzione dei soldi; ottenendo anche un risarcimento nel caso il rinvio sia direttamente imputabili alla società di calcio”
Dello stesso avviso Carlo Rienzi, presidente del Codacons: “Più volte il Codacons ha denunciato l’impossibilità per i tifosi di ottenere il rimborso in caso di chiusura dello stadio o di rinvio di una partita; a causa delle illegittime clausole previste dalle società del calcio che creavano uno squilibrio a danno dei consumatori e arricchivano le tasche dei club. Ora la decisione dell’Antitrust apre le porte ad una valanga di cause risarcitorie contro le società coinvolte nel procedimento; da parte di tifosi in possesso di biglietti e abbonamenti che si sono visti negare i rimborsi in caso di partite cancellate o rinviate o di stadi chiusi”.
Il provvedimento dell’Antitrust va ad aggravare ulteriormente il momento di estrema difficoltà che stanno vivendo i club di Serie A; nell’ambito della crisi causata dalla pandemia di Covid-19. Dopo il danno economico causato dal dover chiudere gli stadi al pubblico per evitare la diffusione del contagio; adesso arriva la beffa di dover risarcire chi aveva già pagato.