Lacrime di gioia: la festa del Bologna vista dagli occhi di un tifoso
Dal Piazzale Curva Bulgarelli a Piazza Maggiore: in cinquantamila per far festa al Bologna. I tifosi hanno gli occhi lucidi.
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— Bologna FC 1909 (@Bolognafc1909) May 23, 2024
Bologna, la festa Champions vista dagli occhi di un tifoso
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È mezzanotte, un tifoso lascia Piazza Maggiore, si incammina verso la macchina, e ha gli occhi lucidi. Probabilmente come lui li hanno anche tante altre migliaia di persone che si sono riversate nel centro di Bologna nella serata del 22 maggio, in un momento che è a tutti gli effetti per i libri di storia del calcio.
Sale in auto, gira la chiave, accende l’autoradio e fa partire “L’Anno che Verrà” di Lucio Dalla. Poi di seguito “Poetica” di Cremonini, poi ancora L’Anno che Verrà, e così a ripetizione, fino a che non arriva a casa. Probabilmente quelle due canzoni le avrà ascoltate decine di volte solo oggi, ma gli sembra di ascoltarle per la prima volta. Mentre guida ripensa a ciò che un’intera città ha vissuto in questa notte folle. Gli vengono i brividi.
Il tifoso si perde a guardare la marea di persone che tra Via Andrea Costa e Piazza Maggiore hanno invaso la città di Bologna e hanno festeggiato tutta notte. Erano in cinquantamila. Cinquantamila. Mentre cammina si innamora delle persone affacciate dai balconi. Hanno tutti le finestre spalancate e gridano a braccia aperte: chi con una sciarpa, chi con una bandiera o con dei fuochi d’artificio. Giovani, anziani, bambini, chiunque si è tuffato in una Bologna gremita, che si è tinta di rossoblù.
Dalle rosse mura felsinee si respira solo passione e amore. Tutti sono uniti per un solo scopo: far festa col sorriso. Anche il ragazzo non può esimersi dal farlo, e si fa trascinare da questo vortice d’emozioni. D’altronde a Bologna era da sessant’anni che non si giocava la Coppa dei Campioni…più della metà delle persone presenti in Piazza non era neanche nata in quel periodo. È un giorno di festa, uno di quelli che Dalla citava ne “L’Anno che Verrà”.
Per le strade di Bologna poi parte un concerto fatto di clacson, sgasate di motorini e cori dei tifosi. Il ragazzo si copre il naso per il forte odore dei fumogeni…ma fa parte del gioco. In giro per la città c’è chi si è travestito da Balanzone, chi da Papa e chi, con una goliardica parrucca, da Zirkzee. Sembrava carnevale. La parata parte dallo Stadio Renato Dall’Ara, precisamente dal Piazzale Curva Bulgarelli, quello in cui solitamente i tifosi rossoblù si ritrovano prima di ogni partita casalinga, passa per Via Indipendenza, Via Rizzoli e raggiunge il cuore della città: Piazza Maggiore.
Lì il pullman con sopra tutta la squadra è diventato un vero e proprio palco. Nella piazza si sta stretti, il tifoso fatica a muoversi, ma non gli importa, è lì solo per cantare con i giocatori, che dal pullman lanciano cori e si divertono come dei bambini. Alle 21:23 partono i primi fuochi d’artificio. Blackout. Il ragazzo si incanta a guardare il cielo che si illumina a intermittenza, poi sposta lo sguardo verso il Nettuno, che riflette lo sbrilluccichio dello spettacolo pirotecnico. Immagini da film romantico.
Quando in Piazza Maggiore parte “Poetica” di Cremonini si abbracciano tutti. C’è chi piange, chi si commuove e chi, come il nostro tifoso, ancora non crede ai suoi occhi. La serata si conclude al grido di “The Champions”, con decine di migliaia di persone che hanno fatto tremare il centro di Bologna. Cose mai viste. Cose per i libri di storia. Cose da raccontare ai figli o ai nipotini in futuro. Si parlerà del “Bologna in Champions League” di Thiago Motta anche tra decenni, forse, ancora, con le lacrime di gioia in volto.