La Serie A in profondo rosso: le perdite sono inarrestabili
La Serie A è arrivata al punto di non ritorno e se già la situazione era grave, il Covid l’ha resa drammatica. L’inchiesta de La Gazzetta dello Sport sui bilanci del 2019-2020 delle squadre di Serie A mostra un quadro assolutamente preoccupante. Il trend delle perdite si conferma in aumento da un decennio, ma a fare più paura è il dato dei debiti al netto dei crediti: 2771 milioni, 900 in più in quattro anni, il doppio rispetto ad un decennio fa. Crollano i ricavi, le plusvalenze e i costi restano uguali solo grazie alla particolarità dell’anno che ha permesso di spalmarli in due esercizi. Nel complesso i club con la situazione meno rosea sono Roma, Inter e Juventus. Le note positive sono molto poche e sono frutto solo di programmazione negli anni. Tra queste rientrano Atalanta e Napoli.
Ricavi e costi
Il bilancio dello scorso esercizio delle società di Serie A è necessariamente dipeso dal Covid e dai suoi effetti. Il solo fatto di posticipare il termine della stagione a fine agosto ha comportato il differire di parte dei ricavi e dei costi al nuovo bilancio. Per quanto riguarda i ricavi, c’è stato un calo di circa 500 milioni rispetto alla scorsa stagione. Tuttavia, in realtà, non è proprio così. 150 sono causati da congiunture riferibili ai singoli club e questi mancati introiti sono certi. I 350 derivabili dal Covid, al contrario, sono in gran parte (250) riconducibili a diritti TV che compariranno nel bilancio di questo esercizio e sono stati semplicemente rinviati. Sui costi la situazione è pressochè la medesima. Il dato di 3,5 miliardi è vicino a quello del 2018-19, ma solo perchè alcune società hanno fatto accordi con i tesserati per il rinvio degli stipendi o perchè gli emolumenti sono stati pagate in 14 mensilità e non in 12. Secondo La Gazzetta dello Sport, questo avrebbe portato un aumento dei costi di circa 250 milioni tra ingaggi e ammortamenti.
Gli effetti di un passato fallimentare
La situazione attuale, quindi, non è derivata dagli effetti del Covid che si sentiranno maggiormente nel bilancio 2020-2021. Tutto ciò, invece, è conseguenza di un sistema che ha aumentato a dismisura i costi per giocatori facendo affidamento su diritti TV e plusvalenze. Quando queste hanno iniziato a calare, i problemi si sono manifestati per quelli che erano. Tutto ciò ha portato le società ad accumulare debiti, sia verso le banche (1,5 miliardi) sia verso i fornitori (in grande aumento a 541 milioni) che verso il fisco. Quest’ultimo è stato causato principalmente dalle misure di sostegno contro il Covid che hanno fatto risparmiare momentanemente alle società parte del costo del lavoro. Tuttavia, tutto ciò rimarrà come debito.
Le poche note positive
Se si parla di debito, gli unici club a non avere pendenze verso le banche sono stati Cagliari, Fiorentina, Lecce e Napoli. Se, invece, si considera la questione patrimonio netto, vengono premiate le società che hanno saputo programmare e sfruttare positivamente i propri risultati sportivi. Spicca soprattutto l’Atalanta, che è stata anche una delle poche a concludere l’esercizio in utile. Bene, però, anche Verona, Cagliari e Napoli.
Le big: tra ricapitalizzazioni e perdite da capogiro
La situazione delle storiche grandi della Serie A non è assolutamente rosea. A livello di debito netto, Inter, Roma e Juventus staccano tutte. I nerazzurri sono a 630 milioni, i giallorossi a 552, i bianconeri a 458. Tuttavia, la situazione del club capitolino è peggiorata dalle enormi perdite che toccano quota 204 milioni nell’ultimo esercizio. Poco meglio ha fatto il Milan che si è fermato a 195 e che ha un debito di 151 milioni solo grazie alle iniezioni del fondo Elliott. La Juventus è la società con il patrimonio netto più alto in Serie A (239 milioni), ma è un dato che non deve ingannare. Questo è frutto solo dell’aumento di capitale di 300 milioni pre-Covid che doveva avere un altro fine.
La Serie A è arrivata ad un momento fondamentale per la sua sostenibilità. Un cambio di trend sarà fondamentale a partire dalla prossima stagione. L’uscita dal Covid sicuramente aiuterà, ma le diverse società di Serie A dovranno fare molto di più.