Il caso dei 14 tesserati positivi del Genoa è stato un fulmine a ciel sereno per la Serie A e ha riaperto nuovamente l’accessa discussione sulla bontà delle misure anti Covid nel mondo del calcio.
Vincenzo Spadafora, all’ entrata a Montecitorio ha detto di “essere molto preoccupato e che sentirà Gravina (Presidente della Figc) e dal Pino (presidente della Lega Serie A)”, aggiungendo che per ora “non ci sono ancora le condizioni per l’interruzione del Campionato”.
Le ipotesi al vaglio per contrastare l’eventuale rischio della diffusione del contagio a più club sarebbero due.
La prima, stop degli incontri tra squadre con un numero elevato di positivi. Quindi Genoa – Torino. A ciò si aggiunge, d’altronde , un’altra riflessione. Se, all’ interno della società Napoli, a seguito della partita con il Grifone, si evidenziassero ulteriori positività si rischierebbe di bloccare anche il match Juve – Napoli. Una vera reazione a catena.
Per questo si è pensato alla seconda ipotesi, forse più netta. Sospensione del campionato per due settimane, approfittando della sosta per le Nazionali dal 5 al 13 ottobre, che porterebbe a saltare un solo turno.
Dal Ministero dello Sport per ora si predica calma e si ribadisce che le regole ci sono e sono tutte contenute nel protocollo proposto dalla Lega e poi approvate dal Comitato tecnico scientifico.
Certamente, la comparsa di questo focolaio al Genoa, pone un‘attenta riflessione sulla necessità di modifica delle regole, rendendole più stringenti, sulla quarantena a seguito di positività da Covid, per giocatori e club.