La Serie A ed il Covid, Spadafora: “Sono preoccupato, ma le regole ci sono”

ROME, ITALY - SEPTEMBER 21: Vincenzo Spadafora, Minister of Sport of Italy attempts to shelter from the rain during the men's final match between Novak Djokovic of Serbia and Diego Schwartzman of Argentina during day eight of the Internazionali BNL d'Italia at Foro Italico on September 21, 2020 in Rome, Italy. (Photo by Riccardo Antimiani - Pool/Getty Images)

Il caso dei 14 tesserati positivi del Genoa è stato un fulmine a ciel sereno per la Serie A e ha riaperto nuovamente l’accessa discussione sulla bontà delle misure anti Covid nel mondo del calcio.

Vincenzo Spadafora, all’ entrata a Montecitorio ha detto di “essere molto preoccupato e che sentirà Gravina (Presidente della Figc) e dal Pino (presidente della Lega Serie A), aggiungendo che per ora “non ci sono ancora le condizioni per l’interruzione del Campionato”.

Le ipotesi al vaglio per contrastare l’eventuale rischio della diffusione del contagio a più club sarebbero due.

La prima, stop degli incontri tra squadre con un numero elevato di positivi. Quindi Genoa – Torino. A ciò si aggiunge, d’altronde , un’altra riflessione. Se, all’ interno della società Napoli, a seguito della partita con il Grifone, si evidenziassero ulteriori positività si rischierebbe di bloccare anche il match Juve – Napoli. Una vera reazione a catena.

Per questo si è pensato alla seconda ipotesi, forse più netta. Sospensione del campionato per due settimane, approfittando della sosta per le Nazionali dal 5 al 13 ottobre, che porterebbe a saltare un solo turno.

Dal Ministero dello Sport per ora si predica calma e si ribadisce che le regole ci sono e sono tutte contenute nel protocollo proposto dalla Lega e poi approvate dal Comitato tecnico scientifico.

Certamente, la comparsa di questo focolaio al Genoa, pone un‘attenta riflessione sulla necessità di modifica delle regole, rendendole più stringenti, sulla quarantena a seguito di positività da Covid, per giocatori e club.