La Roma torna a Milano nel giorno del 15esimo anniversario del cucchiaio di Totti
26 ottobre, una data che per i romani e per i romanisti non può essere come tutte le altre. Nel 1871 nasceva nella Capitale d’Italia Carlo Alberto Salustri, meglio noto con lo pseudonimo di Trilussa. Nel 2005, invece, la Roma espugnava la Milano nerazzurra, per la prima volta dopo 11 anni di digiuno, grazie alla doppietta di Totti e ad un gol di Vincenzo Montella.
Contro ogni pronostico
In quella serata autunnale, i giallorossi si presentavano a San Siro contro l’Inter per cercare di dare una svolta al proprio campionato. Spalletti era da poco diventato l’allenatore della Roma, ma la squadra continuava a risentire della stagione disastrosa dei cinque allenatori. Ben prima però del cambio di modulo, del Totti “falso nueve”, del record di 11 vittorie consecutive, la Roma del tecnico toscano era ferma a 9 punti, impantanata nel lato destro della classifica dopo otto giornate.
I nerazzurri sono sicuramente una delle migliori squadre del campionato, e quella stagione culminerà con lo Scudetto assegnato a tavolino dopo le sentenze di Calciopoli. “Però“, come recitava una delle più belle poesie di Trilussa, quel 26 ottobre la Roma era destinata alla vittoria.
L’Inter controlla il possesso palla, ma sono i giallorossi a passare in vantaggio con la rete di Vincenzo Montella, che finalizza un ottimo contropiede con assist di Taddei. La Roma va vicino al raddoppio con Mancini, ma prima Julio Cesar, poi il palo, negano la gioia del gol al brasiliano. Ma il piatto della storia è pronto per essere servito ai palati di milioni di spettatori.
La storia si fa in 12 secondi
Sono le 20:59 del 26 ottobre 2005, a voler essere precisi ci sono pure 11 secondi da poter conteggiare, quando Francesco Totti trova il pallone a pochi passi dalla linea del centrocampo. Supera a fatica gli interventi in scivolata di Cambiasso e Zè Maria, poi punta Materazzi. Il difensore nerazzurro si stacca per una frazione di secondo da Totti, perché deve premiare la sovrapposizione interna di Mancini. Quella frazione è fatale, perché il capitano giallorosso vede Julio Cesar sulla linea dell’area piccola. Carica il pallonetto, il suo cucchiaio, già diventato leggenda. Il portiere brasiliano prova a toccare il pallone, ma non può fare nulla.
Sono le 20:59, i secondi ora sono 23. In 12 secondi Totti ha consegnato alla storia del calcio un’altra meravigliosa giocata. Applaude tutta la San Siro nerazzurra, dimostrando grandissima sportività. La partita si concluderà con la vittoria della Roma, per 2-3. Nella ripresa, infatti, Totti trasformerà il rigore dello 0-3, e l’Inter riuscirà a rispondere con la doppietta di Adriano, senza però trovare la rete del pareggio nel finale.
Totti e il cucchiaio, un amore infinito
Questo sarà l’ultimo “vero” cucchiaio fornito dal capitano giallorosso. Una lunga storia d’amore iniziata sul finire degli Anni ’90 con i cucchiai al Milan di Rossi e al Parma di Buffon, continuata con il rigore contro Pagliuca e, pochi mesi dopo, contro Van der Sar nella semifinale degli Europei.
Poi quelli più belli: il cucchiaio dell’1-5 contro la Lazio in un derby, quelli contro Brescia e Empoli, e infine quello contro l’Inter del 26 ottobre 2005. Ci sarebbero anche quelli contro il Parma nel 2010 e contro il Manchester City (nel giorno in cui diventò il più anziano marcatore in Champions League): non sono cucchiai veri e propri, ma pallonetti sul portiere in uscita, con la porta ormai sguarnita.
Proprio quella sera contro l’Inter, però, il cucchiaio divenne il “colpo” che per sempre sarà legato alla memoria calcistica di Totti, il più grande giocatore della storia della Roma.
Un nuovo 26 ottobre
Questa sera, la Roma tornerà a San Siro, questa volta per sfidare il Milan capolista, reduce da 21 risultati utili consecutivi. I pronostici sono tutti a favore dei padroni di casa. Eppure, come diceva Trilussa, nella storia ci sono i “Però“, e mai come questa sera la partita potrebbe essere aperta a qualsiasi esito. I rossoneri cercheranno di allungare in campionato, i giallorossi, invece, proveranno a onorare ancora una volta il 26 ottobre, data romana e, dal 2005, sicuramente romanista.