dzeko juventus

Non accenna a placarsi il tormentone estivo del calcio italiano. In attesa che si sblocchi la situazione di Suarez, la Juventus resta alla finestra per Edin Dzeko, che resta la prima scelta dopo l’uruguaiano.

Ieri il bosniaco è volato a Cagliari con qualche ora di ritardo rispetto ai compagni per la nascita della terzogenita, Dalia, per poi essere regolarmente schierato titolare per l’amichevole tra giallorossi e rossoblù. Un test che ha messo in mostra i limiti attuali della Roma e del suo capitano. Limiti difensivi, fisici e mentali. A una settimana dall’inizio del campionato, la Roma è evidentemente indietro di condizione e in difficoltà sul mercato. Si fatica a chiudere colpi importanti (ancora in stand-by l’affare Smalling) e ci sono tanti esuberi difficili da piazzare. Tra i quali, tuttavia, non figura Edin Dzeko. Il cui trasferimento dipende solo da un complesso gioco di incastri. Dal classico valzer delle punte.

Al momento, Edin Dzeko è l’unico centravanti nella rosa della Roma, che non sembra avere pronta una valida alternativa. La pista che porta ad Arkadiusz Milik è complessa. Troppo alte le richieste del Napoli, nonostante il contratto del polacco scada a giugno del 2021. La Roma non sembra intenzionata a offrire gli oltre 25 milioni chiesti da De Laurentiis, ma è difficile immaginare che Milik rimanga in azzurro. È lui la chiave di volta dell’affare. Un suo eventuale arrivo convincerebbe la Roma a lasciar partire Dzeko in direzione Juventus. Che, però, sarebbe possibile esclusivamente nel caso in cui non dovesse andare in porto l’affare Suarez. Da qui la decisione della Roma di socchiudere la porta alla Juventus per Edin Dzeko.

Intanto, Dzeko riflette. La Juventus è un’opportunità importante, quasi sicuramente l’ultima della sua carriera. Ma nella Capitale si trova bene, e già due volte si è convinto a restare, nonostante le pressioni di Chelsea prima e Inter poi. In più, il bosniaco conosce bene le attuali difficoltà del club: perdere lui, dopo aver perso Zaniolo per più di metà stagione, sarebbe un colpo troppo pesante per l’immagine di una squadra in cerca di rilancio. Una squadra di cui è capitano e punto di riferimento, nonostante l’ingaggio pesante. Di cui, però, la Roma non intende liberarsi a cuor leggero. E la Juventus si allontana.