Il suo arrivo al Milan, certamente, non è stato contraddistinto da una calda accoglienza da parte del popolo rossonero. Si parla dell’amministratore delegato Ivan Gazidis. Non è stato semplice, tra i primi contrasti con Leonardo, fino allo scontro con Boban e il quasi addio di Paolo Maldini. Ora il progetto del Milan sta prendendo corpo, tra risultati soddisfacenti sul campo, unitamente ad una ritrovata solidità dal punto di vista finanziario. La società è finalmente coesa e lavora guardando nella medesima direzione. A tal proposito, l’AD rossonero ha rilasciato un’intervista a Sky Sport, in cui ha messo a nudo tutto il suo percorso a Milano, con passione ritrovato entusiasmo.
“Elliott ha una visione chiara – esordisce il dirigente sudafricano – vuole un Milan in alto, con valori locali, vincente. Vuole il Milan in uno stadio nuovo, il più bello del mondo. Elliott ha sempre detto che non c’è una scadenza. La proprietà ha supportato il club in maniera davvero forte. Adesso questo club può guardare con fiducia al futuro. Io voglio far parte di questo club e voglio contribuire a riportarlo tra le grandi squadre internazionali”.
Sono orgoglioso, mi sento tifoso, oggi mi sento davvero milanista. Ho un sentimento molto forte per questa società. Non è una sfida finanziaria, ma la sfida della mia vita. Amo il calcio sin da piccolino. Il Milan per me rappresenta qualcosa di speciale. Una chance unica al mondo per me. Abbiamo vissuto dei momenti duri – confida Ivan Gazidis – ma adesso siamo qui. Sono orgoglioso e mi sento privilegiato”.
Si, assolutamente. Ma i sogni devono essere accompagnati dal lavoro. Noi siamo un club inclusivo, progressista, ecco perché era ed è importante avere la squadra femminile. Così come il lavoro che facciamo nell’area razzismo, Questo non è solo un club di calcio, è molto di più”.
“Tutti abbiamo il pregiudizio. Nessuno è perfetto e questo problema lo si trova ovunque nel calcio. Il calcio riflette la società. Ma il calcio guida la società. Calcio femminile? Anche qui c’era del pregiudizio”.
“Siamo all’inizio del percorso, non alla fine. Il nostro progetto è a lungo termine, non è solo legato a questa stagione. Ho fatto e farò errori, ma prometto che faccio e farò tutto per gli interessi del club. Sono arrivato qui perché ho un sogno per il club, un sogno calcistico, ma diventerà realtà solo attraverso il lavoro”.
“Gli stadi sono la base dello sport moderno. E’ un dovere pensare ai tifosi del futuro, che meritano un club con uno stadio moderno, con tutto ciò che serve. Serve uno stadio che ci renda orgogliosi. Il nostro impegno è quello di creare uno stadio per Milano e per i tifosi del Milan”.