La protesta è veemente e senza mezzi termini | Una grana da 30 milioni di euro: Inter citata in giudizio
Primi problemi per Oaktree: una grana da trenta milioni di euro, con citazione in giudizio. Ansia nerazzurra per la sentenza.
Mentre Simone Inzaghi lavora nel quartier generale nerazzurro da primo della classe (insieme a Juventus, Torino e Udinese) e si gode l’eco delle ottime prestazioni dei nazionali sparsi per il mondo (Calha e Frattesi su tutti), fuori dalla Pinetina sta succedendo di tutto.
Quella dello stadio sta diventa una telenovela a carattere horror più che romantica con il classico lieto fine. I rumors sempre più insistenti di una cessione da parte del Comune ai due club del Meazza e delle aree circostanti, sono alla stregua di una miccia accesa.
Secondo Calcio e Finanza (che cita l’agenzia Dire), la possibile vendita del Meazza e delle zone limitrofe allo stadio di San Siro, ha scatenato l’ira di molti cittadini, riunitisi nel Comitato Referendum.
“Quelle zone un bene comune il cui futuro deve essere condiviso da tutta la cittadinanza”. L’oggetto del contendere è molto semplice. Il Comitato vuole, anzi esige, avere voce in capitolo per evitare una esclusiva vendita del Meazza e delle zone limitrofe a privati. Sono quelle trattative con Fondi Immobiliari e imprenditori, escludendo a priori tutti gli altri, che proprio non va giù. Tira aria di battaglia, una legale peraltro è già scoppiata.
Un’eco tendente a un frastuono
Dal Portogallo lo Sporting Lisboa è passato dalle parole al vetriolo ai fatti, creando il primo vero problema a Oaktree, nuova proprietaria dell’Inter. Il club lusitano è fermamente convinto che la Beneamata non abbia rispettato una clausola presente al momento dell’acquisto udite, udite, di Joao Mario.
Si torna indietro un bel po’ nel tempo, visto che il centrocampista portoghese, attualmente in Turchia con il Besiktas, fu acquistato dal club nerazzurro nel 2016 per 40 milioni di euro. Quell’eco sta diventando un frastuono.
In ansia per la sentenza
Lo Sporting ta lottando con la giustizia sportiva per farsi riconoscere un indennizzo da 30 milioni di euro da parte dell’Inter. La Fifa ha respinto il primo ricorso dei Leoni di Lisboa, che verteva sul passaggio di Joao Mario (svincolatosi dal club dopo due prestiti alla Lokomotiv Mosca e allo Sporting Lisbona) al Benfica, dove ha giocato fino all’anno scorso.
Ebbene lo Sporting sostiene che quella rescissione fu effettuata per aggirare una clausola inserita nel contratto, ovvero che l’Inter non avrebbe potuto cedere l’ex nazionale portoghese in patria. Il ricorso rigettato non ha fermato il club di Lisboa. Che ha portato la questione direttamente al Tribunale Arbitrale dello Sport, chiamato a emettere la sentenza definitiva, in programma il 9 dicembre (prima udienza) una bella grana passata ora a Oaktree.