Il 2020, per il calcio spagnolo, è un anno da dimenticare. La pandemia e il lockdown hanno precipitato il campionato in una crisi economica che ha colpito, prima di tutto, le grandi. Che, in campo, a livello europeo ampiamente deluso. Compreso il Real Madrid, che in bacheca ha tredici Champions League, l’ultima conquistata appena due anni fa, uscita addirittura agli ottavi di finale. Per mano, tra l’altro, di un simbolo del Barcellona e dell’indipendentismo catalano come Pep Guardiola, alla guida del Manchester City.
L’anno, nella massima competizione continentale, si è chiuso con un colpo di coda capace perlomeno di restituire dignità alle Merengues. Quasi fuori ai gironi, un unicum nella lunga storia europea del Real, gli uomini di Zidane hanno acciuffato la qualificazione all’ultima giornata, battendo i tedeschi del Mönchengladbach. In mezzo, la doppia sconfitta contro lo Shakhtar che assume quasi i caratteri dell’umiliazione. Agli ottavi, ad aspettare il peggior Real Madrid dell’ultimo decennio, per gioco e risultati, l’Atalanta, rivelazione delle ultime stagioni.
Ma cosa c’è dietro a risultati così poco confortanti, almeno a livello europeo? Da un lato la pancia piena, almeno nella scorsa stagione. Dall’altro, un investimento monstre che non ha dato i suoi frutti: Eden Hazard. Arrivato dal Chelsea per 115 milioni di euro, la stella della Nazionale belga ha fatto fatica nella sua prima stagione spagnola. E non ha fatto meglio Luka Jovic, arrivato da Francoforte con le stimmate del campione per 65 milioni di euro. Fino ad oggi, tanta panchina e pochissime reti. Un destino condiviso con Militão, arrivato a rinforzare il reparto arretrato, per 50 milioni di euro, e quasi mai sceso in campo. Facendo due rapidi calcoli, i tre acquisti top, arrivati per 230 milioni di euro alla corte di Zidane, si sono rivelati dei veri e propri flop.
Non che il resto della rosa a disposizione del tecnico francese non fosse sufficiente ad aspettarsi, se non pretendere, di più. Quel che è certo, è che lo stop al calciomercato dettato dalle necessità di bilancio in estate può rivelarsi un toccasana. Proprio chi ha deluso nella prima parte del 2020, senza ancora convincere nella seconda, è chiamato a risollevare le sorti del club. Tenuto a galla, sia in Liga che in Europa, da una stella mai abbastanza celebrata. Quella di Karim Benzema, tra i più grandi attaccanti francesi della storia, capace di non far sentire la mancanza dell’ex partner di attacco, Cristiano Ronaldo.
Se la stagione non è stata da buttare, così come il 2020, è merito suo. Grazie ai suoi gol, e a poche altre note positive, il Real Madrid è tornato a vincere la Liga. Superando un Barcellona che, dopo il lockdown, ha fatto di tutto per non vincere il campionato. Quella in corso, invece, è una Liga ancora aperta ad ogni risultato. Sin qui, solo l’Atletico Madrid è stato capace di di garantire una certa continuità di rendimento. Le Merengues, a fine anno, sono in vetta a pari punti. Ma è un’illusione, perché ai Colchoneros mancano due partite da recuperare.
Vedremo se il Barcellona sarà in grado di rientrare in corsa, al momento appare difficile. La lotta potrebbe essere a due, ma è in Europa che si misura la stagione del Real Madrid, chiamato ad archiviare in fretta un 2020 da dimenticare. Salvato, e non è affatto poco, dalla 34esima Liga della sua storia gloriosa.