Da quando si è seduto sulla panchina della Juventus, per Andrea Pirlo è sempre stato un continuo paragone con i suoi predecessori: “Sarà più come Sarri o come Allegri? – sono state le prime domande dei tifosi all’annuncio di Pirlo nuovo tecnico bianconero – Avrà qualcosa di Conte?”. Del resto, quando ci si approccia ad una faccenda sconosciuta, la prima cosa che istintivamente si prova a fare è paragonarla a qualcosa di conosciuto, proprio per renderla più concreta, più comprensibile. E sconosciuto era, e forse ancora lo è, l’Andrea Pirlo allenatore, tanto che quei paragoni iniziali non si sono ancora spenti ed anzi, sono cresciuti fino a diventare veri e propri fantasmi:
La Juventus ne era consapevole: prima l’amore finito con un allenatore, Max Allegri, capace di vincere in 5 anni bianconeri altrettanti scudetti, quattro Coppe Italia e due Supercoppe Italiane, per poi mandare via un allenatore che aveva, comunque, portato la squadra al nono scudetto consecutivo a mani basse, Maurizio Sarri.
Scegliere come successore un allenatore debuttante era sicuramente un rischio. Calcolato? Vincente? Solo il tempo potrà dirlo. Nel frattempo, però, i bianconeri dovranno convivere con dubbi e leciti sospetti:
Tempo al tempo. Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quello che lascia, ma non sa quello che trova. Chi è veramente l’Andrea Pirlo allenatore? Cosa riuscirà a tirar fuori da questa Juventus? Tempo al tempo, ma una cosa è certa: Pirlo non ha paura dei fantasmi.