Si parla tanto dei problemi che affliggono la Juventus in questa stagione, in primis quelli riguardanti il centrocampo. Problemi che ci sono, intendiamoci. Ma sbaglia di grosso chi pensa che siano legati solo all’ultima stagione o al massimo a quella passata.
I primi quattro anni del ciclo bianconero avevano visto un contributo importante in termini di gol da parte della mediana. Il picco si è raggiunto nell’ultima stagione con Antonio Conte in panchina, quella dei 102 punti totalizzati in campionato, con 38 centri dopo i 36 di quella precedente e i 25 di quella coincisa con il primo titolo del post-Calciopoli. Nella prima stagione sotto la guida di Massimiliano Allegri si è registrata una lieve flessione, anche se i centrocampisti sono comunque andati a segno in 33 occasioni. Le partenze di Pirlo e Vidal, l’inizio dei problemi fisici di Marchisio e i sempre più cospicui investimenti in attacco (Mandzukic e Dybala nel 2015, Higuaìn nel 2016, Douglas Costa e Bernardeschi nel 2017) hanno comportato un calo dei gol segnati dai centrocampisti. L’ultima stagione del quinquennio targato Allegri, la prima di Cristiano Ronaldo in bianconero, ha portato un nuovo valore minimo (15) dopo quello di tre anni prima (17).
Un dato ulteriormente peggiorato nella passata stagione, quando sotto la guida di Maurizio Sarri i gol messi a segno dai centrocampisti sono stati appena 10. Ad oggi i centrocampisti della Juventus di Andrea Pirlo sono andati a segno 9 volte, per cui è verosimile che il dato della scorsa annata resterà il peggiore del decennio, ma i 20 gol della stagione 2017/18 sono al momento distanti, per non parlare dei picchi raggiunti nelle ultime due stagioni sotto la guida di Conte.
Naturalmente i dati appena analizzati non spiegano da soli i problemi che affliggono il centrocampo juventino. Quel che è sicuro, però, è che ne offrono uno spaccato piuttosto interessante.