Editoriali

La Juventus dopo CR7: nostalgia, ma anche tanta Joya

Millecentoquarantaquattro giorni. È questo il periodo passato in bianconero da Cristiano Ronaldo: dal 10 luglio 2018 al 27 agosto 2021. Tre anni d’intense passioni mai sbocciate veramente in una vera gioia, oltre mille giorni ad aspettarne solo uno, quello in cui il portoghese arrivato dal Real Madrid, il guru del calcio moderno, colui che avrebbe potuto portare alla Juventus quel qualcosa in più che serviva ancora per trionfare in Europa, avrebbe finalmente alzato la Champions League. Oltre mille giorni ad aspettarne uno solo mai arrivato, ed ora, dopo oltre tre anni passati con Cristiano Ronaldo, cosa resta della Juventus dopo CR7?

Rassegnazione? No, consapevolezza e Joya

Facciamo un passo indietro alla Juventus prima di Cristiano Ronaldo. La Juve 2017/2018 era una squadra compatta, organizzata, rodata e cinica: un insieme di calciatori con un unico DNA, quello che mira alla vittoria come unica cosa che conta. Inutile pensare al bel gioco, ai tanti gol, allo spettacolo: si vince lottando e partendo dalla difesa, dalla BBBC, Buffon-Bonucci-Barzagli-Chiellini, insuperabili per gli attaccanti avversari. Una Juventus difficile da perforare e che in Champions fu fermata soltanto da un rigore al 98′ contro il Real Madrid, un rigore segnato da un certo Cristiano Ronaldo.

Cosa fare allora per migliorare quella Juventus? Bè, l’unica cosa che si potesse fare per rinforzare una squadra perfetta era di andare a prendere il calciatore perfetto, quello che aveva eliminato la Juventus qualche mese prima non solo con il rigore al 98′, quello assegnato dall’arbitro con una “pattumiera nel petto”, ma anche quello stesso calciatore che a Torino aveva incantato tutti con una splendida rovesciata. L’unico modo per compiere il passo deciviso verso la Champions League era di prendere il re della coppa dalle grande orecchie: Cristiano Ronaldo. E poco importa se prendere una stella del calibro del portoghese avrebbe potuto oscurare la luce di un’altra stella nascente, quella di Paulo Dybala. L’argentino aveva incantato prima dell’arrivo di CR7 con 22 reti in 33 presenze di campionato. Il suo apporto in Champions League non era sufficiente e, per sfortuna della Juventus, non lo è stato nemmeno quello di Cristiano Ronaldo.

Dopo Cristiano Ronaldo, dunque, resta la nostalgia per un sogno svanito, ma anche la consapevolezza che i grandi campioni non bastano per assicurarsi le vittorie: serve compattezza, intelligenza, pazienza e cinismo. Rassegnazione per una Champions League che non arriverà? No, solo consapevolezza e Joya… come Dybala, l’uomo che forse maggiormente è stato messo all’ombra dalla luce di Cristiano Ronaldo: dopo i 22 gol dell’anno precedente all’arrivo del portoghese, l’argentino ha segnto prima 5 gol, poi 11 e poi 4. La Juventus dopo CR7, al di là di chi possa arrivare negli ultimi giorni di mercato, riparte con consapevolezza e Joya: il vero dopo-Cristiano Ronaldo è sempre stato Paulo Dybala.

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Published by
Emilio Rumieri