La Fiorentina si è accorta che Kouamé è una seconda punta
Sembrava fosse scontato, ma invece è servito parecchio tempo prima che a Firenze si accorgessero che Christian Kouamé è una seconda punta. Una splendida seconda punta verrebbe da dire: un mix di esplosività e forza fisica, abile nel giocare in verticale e nell’infilarsi negli spazi. Con l’ingresso in campo di Vlahovic (contro l’Inter nella partita di ieri) Kouamé è salito in cattedra al fianco di un classico centravanti.
E’ una seconda punta
Liberato finalmente dal difendere palla e provare a far salire la squadra, il talento dell’ex Genoa è venuto fuori e pochi minuti dopo l’ingresso dell’attaccante serbo è arrivato anche lo splendido gol del momentaneo pareggio.
Prima Iachini e poi Prandelli hanno utilizzato Kouamé da prima punta, provando ad avvicinarlo alla porta ma in maniera sbagliata. Prima del brutto infortunio rimediato in nazionale, l’ivoriano aveva collezionato 5 gol e 3 assist in 11 partite al Genoa al fianco di Piatek, proprio come seconda punta in un classico 3-5-2. Lo stesso si è verificato ieri con Vlahovic: il serbo ha sicuramente caratteristiche diverse da Piatek, ma il concetto di base è lo stesso. A tratti sembra che Kouamé si trovi addirittura meglio con il centravanti viola, più dinamico e aperto agli scambi veloci rispetto a quanto lo fosse il polacco ex Milan.
Di conseguenza verrebbe spontanea la seguente domanda: perchè cedere Kouamé dopo appena un anno? In Serie A c’è una fila infinita di squadre che farebbe carte false pur di averlo. Il Torino ha messo sul piatto circa 16 milioni di euro per affiancare il ragazzo a Belotti mentre il Verona si è fatto avanti con una cifra leggermente più bassa, ma sempre importante.
Futuro Kouamé: come agire?
Nel 3-5-2 di Prandelli Kouamé fin qui ha trovato pochissimo spazio da seconda punta, anche perchè in quel ruolo gioca un certo Franck Ribery e a Firenze al momento potrebbe esser visto come un sacrilegio pensare di far sedere il francese in panchina per offrire maggiore continuità all’ivoriano. Essendo un classe 1997 però, Kouamé vuole giocare ed è per questo motivo che la cessione sembrerebbe essere l’unica via per accumulare un minutaggio importante già nelle prossime settimane.
C’è però da tenere conto che Ribery ad Aprile compierà 38 anni ed è difficile aspettarsi che possa reggere su buoni ritmi anche nella prossima stagione. Di conseguenza, accettando qualche altra panchina e accontentandosi di spezzoni di gara e di apprendere da un fenomeno come il francese, Kouamè potrebbe arrivare a fine stagione e candidarsi seriamente per diventare inamovibile in vista del prossimo campionato, con un anno sulle spalle importante e con la maturità che serve per sostenere l’attacco della Fiorentina, nonostante i suoi 23 anni. La viola sembra essersi finalmente accorta di avere a disposizione una seconda punta eccezionale e adesso la strategia sul mercato potrebbe cambiare.