La conferenza stampa di presentazione del Viola Park
La Fiorentina presenta ufficialmente alla stampa il Viola Park. Ecco la conferenza stampa del presidente Rocco Commisso e di Joe Barone.
Dal nostro inviato Federico Draghetti.
Il grande giorno per la Fiorentina è finalmente arrivato. Il club toscano presenta ufficialmente alla stampa il Viola Park. Ecco le parole in conferenza stampa del presidente dei viola Rocco Commisso e di Joe Barone.
Fiorentina, Commisso sul Viola Park: “È un giorno storico per il nostro club”
“È una giornata importante e storica per la Fiorentina. Dal 1926 la Fiorentina di casa sua non ha avuto niente, ne centro sportivo ne stadio…niente. Ora si può dire che la Fiorentina ha qualcosa di bello. In America ed Europa non si trovano posti come questo. I sacrifici li hanno fatti mia madre e mio padre. Io ho fatto soldi, ho lavorato forte, ma i sacrifici li hanno fatti loro. In America hanno stadi ma non centri sportivi. Mai avrei immaginato di fare il percorso che ho fatto, lasciare l’Italia a 12 anni e andare in America. I miei genitori mi dicevano di andare a scuola, e son stato fortunato, perché andandoci sono riuscito ad aprire tante porte. Siamo oltre 800 persone che ogni giorno si ritrovano qui.
Quando ho detto che i soldi non sono un problema, questa ne è la dimostrazione. Fino ad oggi abbiamo speso oltre 420 milioni nella Fiorentina e voglio dirvi che sono contento. Tutti sapete che è successo a Napoli, abbiamo vinto, ed anche le donne sono tornate qui vincenti in Coppa Italia. Io ho messo i soldi, ma il lavoro lo hanno fatto gli altri. Barone ha portato la cultura americana, dove si lavora tanto. Questo lo ha fatto Joe, ma l’ho fatto pure io. Quando ho visto le colline di Bagno a Ripoli, mi son detto che questo era un posto bellissimo per un centro sportivo. Qua c’era una discarica aperta da oltre 15 anni. Io mi sono arrabbiato molto da quando ho capito che nessuno parlava di quella discarica, allora sono arrivato io e l’ho comprato. Voglio ringraziare di nuovo Joe Barone e tutti i dipendenti della Fiorentina. Un ringraziamento speciale va a Marco Casamonti. Abbiamo avuto problemi e tanta pioggia. C’è stata la guerra, c’è stato il Covid. Da 60 milioni siamo arrivati oggi a 113. C’era un’altra persona prima in sovraintendenza qua a Firenze, che non mi lasciava fare due campi in erba sintetica. Meno male che lo hanno mandato a Udine…
Per finire posso dire che le cose in Italia si possono fare. Spero che questo sia un esempio. Se persone come me vogliono investire lasciatele investire. Aula cosa si deve fare per aiutare la quarta più grande industria in Italia, che è il calcio”.
Qualcuno pensa che potrà seguirla in questo progetto?
“Questo è stato fatto dalla Fiorentina. Spero che sarà d’esempio per altre squadre. Le cose si devono fare e si devono aiutare le persone come me. Io non ho preso un centesimo dallo stadio. Non è che sono più bravo. In America ogni squadra è aiutata a fare gli stadi”.
Che cosa c’è alla base di questo investimento? Cosa pensate che possa dare alla squadra e alla società? Quali sono altre due cose che vorrebbe realizzare?
“Dopo settimane e mesi ho capito che qui non c’è niente. Lo stadio non è nostro e i campi non sono nostri. I piccoli ragazzi? La prima volta che li ho visto è stato qui al Viola park. Ora sì che mi emoziono e gioisco. I ragazzi vengono anche da fuori, alcuni fanno 3 ore di traffico, ma almeno vengono in un posto bello. Credo che qualcuno in futuro dica “voglio andare alla Fiorentina e non alla Juventus”.
Esempio per altre squadre? Lo spero. Non voglio far imparare nessuno, ma spero che qualcuno se ha i soldi si metta in testa che queste cose si devono fare. Sono competitivo fino ad un certo punto. Il nostro centro sportivo è più bello, e tutti vogliono venire qui a vederlo. Basta che copino ogni idea…
Questo centro sportivo si poteva fare con molti meno soldi, e quindi è difficile replicarlo”.
Questa è una sua rivincita?
“No. Non è una rivincita, non sono in guerra con nessuno. L’orgoglio è una cosa personale. Quando qualcuno fa qualche critica…certi fanno critiche cattive, come le offese che ho avuto quest’anno, su di me e sulla mia famiglia. Sono arrivati a dirmi che sono mafioso. Tutto ciò l’ho buttato giù e adesso gli rido in faccia. Ora questi si stanno mangiando quello che hanno detto. Qua comando io e se non fanno i bravi qua non entrano. Meno male che fino ad oggi il 99% dei giornalisti e tifosi possono entrare, ma qualcuno non può”.