La Cina taglia gli ingaggi: controesodo verso l’Europa?
Svolta clamorosa in Cina. La Chinese Football Association, ovvero la Federcalcio cinese, ha deciso di tagliare gli ingaggi dei calciatori della Super League, al fine di contenere le spese folli registrate negli ultimi anni. La Federazione, verosimilmente, ha stabilito un tetto massimo di 5 milioni di Yuan lordi per gli ingaggi dei calciatori nati in Cina, al cambio circa 630 mila euro. Per ciò che concerne i calciatori stranieri, il tetto è fissato sui 3 milioni di euro lordi.
La misura intrapresa, inevitabilmente, cercherà di dare un’ulteriore sferzata alle uscite finanziarie eccessivamente onerose. La Federazione cinese non intende soprassedere su eventuali trasgressioni. Particolarmente in un contesto pandemico che, seppur in misura inferiore, ha colpito duramente anche l’economia cinese. Non lasciano spazio ad equivoci, le parole del presidente Chen Xuyuan: “La Federcalcio punirà qualsiasi club o giocatore che violi le regole, non importa quanto famoso o influente sia”. Pugno duro, senza attenuanti né salvacondotti normativi.
Tale provvedimento, inesorabilmente, potrebbe portare ad un flusso di atleti inverso, rispetto a quello a cui si è assistito in questi anni. Molti calciatori, in particolare quelli di giovane età, potrebbero tornare a giocare nei campionati europei. La distorsione economica che, di fatto, aveva creato una vera e propria concorrenza sbilanciata, ora, viene abbattuta della decisione della Federcalcio cinese. E chissà se, già nella prossima sessione invernale, calciatori come El Shaarawy, Oscar e Hulk, faranno tale percorso. Un controesodo che li faccia tornare nel continente più prestigioso, in materia di gioco del pallone, dopo il taglio dei ricchi ingaggi in Cina.