Klopp avverte il Real Madrid: “Al top è difficile giocare contro di noi”

Klopp avverte il Real Madrid: “Al top è difficile giocare contro di noi”

(Photo by Shaun Botterill/Getty Images)

Giornata di vigilia in casa del Liverpool di Jurgen Klopp. Gli inglesi domani sera alle 21:00 saranno impegnati nella gara più importante della stagione. A Parigi, infatti, andrà in scena la Finale di Champions League che vedrà contrapposti Liverpool e Real Madrid. A poco più di ventiquattro ore di distanza dalla partita, in conferenza stampa ha parlato il tecnico dei Reds Klopp. Di seguito ecco un estratto delle sue dichiarazioni riportate dai colleghi di Tuttomercatoweb.

Klopp
(Photo by Catherine Ivill/Getty Images)

Klopp: “Giusto non giocare in Russia”

“Stiamo bene, Fabinho si è allenato bene, Thiago si è allenato ieri con il gruppo, vedremo oggi e poi faremo le nostre scelte”.

Sul feeling di vincere. “Non so, bisognerebbe avere questa domanda alla fine della partita. Giochiamo contro la squadra più decorata, con un allenatore che l’ha vinta già. L’unica cosa che stiamo pensando è come giocare la partita, non pensiamo a un secondo a cosa potrebbe essere”.

Sulla rivincita. “Abbiamo perso quella partita. Tutti siamo motivati da cose differenti, abbiamo 25-26-27 giocatori e tutti sono motivati differentemente. Non abbiamo dimenticato quello che è successo a Kiev, ma c’è già abbastanza motivazione senza rivederlo. Ci sono così tante ragioni per avere motivazioni domani sera”.

Chi è il favorito? “Non lo so. Se pensi alla storia, all’esperienza dell’avversaria, a come il Real Madrid è tornato da certe situazioni… Penso che sia il Real Madrid. Se siamo al top è davvero difficile giocare contro di noi. La confidenza dei giocatori del Real sarà veramente alta, ed è una cosa importante nel calcio”.

Su ciò che succederà domani. “Quando sei su un grande stage, devi fare una grande prestazione. L’abbiamo fatto a Kiev, era stata una grande stagione ma siamo arrivati con tre ruote. Alcuni giocatori tornavano dagli infortuni, poi ci sono state delle concause, anche sui gol che abbiamo concesso. Abbiamo imparato a vincere. Nessuno ti può aiutare, ti serve tempo. Ho perso un sacco di finali nella mia vita. I ragazzi sono cresciuti enormemente negli ultimi tre anni. Facciamo parte di un massive club, i ragazzi sono giusti per la dimensione della nostra squadra. Arriviamo in un ottimo momento”.

Sul fatto di essere un Normal One. “Credo che quando fai le cose per bene tutto il tempo, lo fai anche in una finale. Ma devi essere al meglio, abbiamo giocato benissimo questa stagione. Noi siamo stati al massimo, sarebbe bello esserlo. Non siamo un avversario facile, tutt’altro, ed è quello che dobbiamo essere. Dobbiamo giocare al meglio possibile, siamo bravi anche noi”.

Questa partita ha un significato speciale? Doveva essere giocata a San Pietroburgo… “No, chiaramente, non avrei mai pensato a un messaggio del genere, fino a ora. Sono onesto, sono contento che la partita sia qui per un migliaio di ragioni, ma è davvero strano. Il mondo deve andare avanti, il fatto che la finale non sia a San Pietroburgo è probabilmente il messaggio che la Russia si merita e che deve avere. Dobbiamo pensare a quello che succede lì. Il gioco sta continuando, la vita continua pure quando stai cercando di distruggerla. Dobbiamo giocare questa gara e dobbiamo farlo anche per chi ci guarda dall’Ucraina”.