Simon Kjaer ha raccontato il suo 2021 a TV2 Sport. Il difensore del Milan, attualmente fermo ai box successivamente al grave infortunio subito, ha risposto alle tante domande sull’anno che sta per concludersi e sugli eventi vissuti dal danese.
Quel momento drammatico di Eriksen.
“Quel momento non può essere descritto. Solo con parole come “terribile” e “incomprensibile”. E quelle parole non bastano affatto. Non c’erano pensieri dietro le mie azioni, è stato istintivo. Abbiamo fatto tutti il possibile per aiutare. Un terribile, terribile momento. La cosa più importante per me ora è che Christian stia bene.”
Sugli Europei.
“Non è stata solo la partita contro il Belgio, ma anche le successive partite che sono state molto difficili da affrontare proprio a partire all’inno nazionale. È sempre bello stare in piedi e cantare lì. Per il tuo Paese e con il tuo Paese. E questo ha significato ancora di più per me come leader negli ultimi cinque anni. Ma questo era difficile, molto difficile.”
Sul Milan.
“E’ il club in cui mi sono sentito più a mio agio. Ricevo fiducia da parte dell’allenatore. A Milano la mia famiglia sta bene, è una città fantastica e sin dai primi anni della mia carriera ho sognato di giocare per questo club in particolare. Già a Palermo avevo detto al mio agente che un giorno avrei giocato nel Milan. Mi hanno scelto per un ruolo da leader in una squadra giovane e abbiamo riportato il club ai vertici del calcio italiano e di nuovo in Champions League dopo tanti anni. E personalmente, probabilmente dal primo giorno ho giocato il miglior calcio della mia carriera.”