Keita alla conquista della Serie A: il riscatto con la Sampdoria
La Sampdoria festeggia il successo contro l’Inter e si coccola Keita Balde, autentico perno offensivo della squadra di Claudio Ranieri in vista della seconda parte di Serie A. L’attaccante senegalese ha mostrato a parole e con i fatti la sua voglia di lasciarsi alle spalle anni bui che ne hanno rallentato la carriera. E, segno del destino, Keita ha iniziato il personale percorso di rinascita contro l’ex squadra nerazzurra.
Grinta, gol e voglia di rivalsa: Keita è tornato
Prima volta in campo per novanta minuti nel corso di questo avvio di stagione, il talento in prestito dal Monaco ha realizzato il gol del 2-0 con una facilità disarmante, come se si sentisse a suo agio nell’area di rigore avversaria: discesa sulla destra e cross al centro di Mikkel Damsgaard, anticipo sul primo palo e tap-in vincente di Keita a beffare Samir Handanovic. Fatta eccezione per il gol, Keita ha offerto una prestazione coi fiocchi. Un assaggio delle sue qualità si è intravisto il 23 dicembre scorso, quando a far visita ai blucerchiati è stato il Sassuolo. Malgrado l’espulsione rimediata nel finale, Keita ha disputato venti di minuti a elevata intensità, permettendo ai compagni di sfiorare il pareggio dopo sprazzi di pessimo calcio collettivo.
Da zero a cento: contro Coronavirus, infortuni e demoni del passato
Prima dei neroverdi, però, l’ex Monaco era sceso in campo soltanto tre volte in Serie A (per un totale di 59 minuti) e una in Coppa Italia senza trovare la rete. Coronavirus e problemi muscolari sono ormai un lontano ricordo, il classe ’95 ha iniziato una nuova tappa della sua avventura da calciatore, durante il quale dovrà ripetere quanto mostrato alla Lazio. L’obiettivo è convincere la società blucerchiata a esercitare il diritto di riscatto e sentirsi colonna portante del progetto per la prossima stagione. Ad aver giovato all’immediata integrazione di Keita è stata l’armonia di uno spogliatoio coeso dentro e fuori il rettangolo di gioco. Fondamentale l’amicizia che lo lega ad Antonio Candreva e Fabio Quagliarella, oltre al fatto che il fratellino Ibourahima sia tesserato da anni con la Sampdoria. Insomma, al di là del tasso tecnico di Keita, saranno vitali altri fattori per scacciare i demoni del passato. Ma le premesse sono più che positive.