Nella serata di ieri la Juventus ha ottenuto la sua prima vittoria stagionale in Champions, espugnando per 0-2 il campo della Dinamo Kiev. A decidere il match è stato un superlativo Morata, autore di una doppietta, grazie alla quale è riuscito a sbloccarsi anche all’esordio europeo, dopo la rete trovata a Crotone. Morata che, fino all’ultimo sembrava essere fuori dall’orbita Juve, con i nomi di Suarez e Dzeko in netto vantaggio sullo spagnolo e con l’ipotesi Moise Kean mai tramontata. Proprio su quest’ultimo abbiamo raccolto alcune dichiarazioni in esclusiva e siamo andati ad intervistare il padre del ragazzo, Jean Kean.
SUL FUTURO DI MOISE – “Quello che voglio io è che mio figlio torni a giocare in Italia il prima possibile. Qui è cresciuto, qui è diventato quello che è ora ed è giusto che ritorni nel suo paese. Mi ricordo ancora quando da bambino lo accompagnavo da Asti a Torino, facendo avanti e indietro quasi tutti i giorni della settimana con il treno. Quest’estate quando si vociferava di un ritorno alla Juventus di Moise, io ero contentissimo e speravo ritornasse, ma alla fine hanno preferito un altro giocatore. Anche se so che non è finita qui, sono convinto che prima o poi lo rivedremo nel nostro campionato”.
SU RAIOLA – “All’inizio della carriera di mio figlio, avevamo un bellissimo rapporto con Raiola, prendevamo insieme ogni tipo di decisione. Ora è tutto cambiato, lui ha rapporti solo con la madre di Moise e da quando ha compiuto 18 anni, mi hanno tagliato fuori da tutto, chiudendo definitivamente i nostri rapporti. Sono molti anni che non parlo con Raiola e vorrei tanto poter aver un confronto civile con lui, ma fino ad oggi non ci sono ancora riuscito”.
SULLA JUVENTUS – “La Juventus è stata la squadra che lo ha formato. Il primo vero contratto lui lo ha firmato con i bianconeri e da lì in poi è stata una crescita continua. Con Allegri stava facendo veramente grandi cose ed ero felicissimo di poter vedere mio figlio compiere determinate gesta. Il ‘problema’ della Juve è che ha sempre troppi campioni e da quando si è aggiunto anche Cristiano Ronaldo, gli spazi per Moise si sono ridotti notevolmente. Spero un giorno di poterlo rivedere a Torino”.
SULL’INTER – “Si era parlato anche dell’Inter molto tempo fa e credo che fosse una destinazione a lui gradita. Quando Moise e gli altri suoi fratelli erano piccoli, li portai un pomeriggio ad un mercatino vicino Torino e gli comprai delle magliette da calcio. Dissi a loro di scegliere la squadra che preferivano di più e mentre gli altri fratelli presero le maglie della Juve, lui aveva scelto la maglia dell’Inter di Obafemi Martins. Quello fu un particolare che mi restò impresso”.