Juventus, Vlahovic annullato da Bremer: ma la colpa non è sua

Vlahovic

(Photo by Valerio Pennicino, Onefootball.com)

“Era tutto un sogno”: il titolo dell’album musicale del rapper torinese Ensi, uscito nel 2012. Album dove, tra le tracce, si trova “Torino State of Mind”, che racconta del capoluogo piemontese e della divisione tra il bianconero e il granata: “Ogni centimetro è una storia che va raccontata Ha un cuore tricolore, bianco nero e granata!”.

Era tutto un sogno. Il titolo da dare a questa seconda parte di stagione della Juventus. Il Derby della Mole di ieri sera ha avuto la valenza di una sveglia, che interrompe il sonno più pesante, quello accompagnato da viaggi onirici che scompaiono nel momento in cui si aprono le palpebre. La delusione è grande perché la partita contro il Torino rappresenta un netto e deciso passo indietro. Non è il risultato a far storcere la bocca – è una banalità, ma il derby è davvero una partita a parte -, un pareggio contro il Toro si può mettere in conto; quello che non era prevedibile, prima del fischio d’inizio, era una prestazione così scadente, a tratti arrendevole. Nell’immediato post partita, sono diventate virali, sui social, le heat map della gara. Le mappe tematiche che restituiscono il posizionamento medio in campo delle squadre durante i 90 minuti. Quella della Juventus è sconvolgente: una squadra arroccata nei dintorni della propria area di rigore, incapace di alzare il baricentro. Quello che si è visto troppe volte nella prima parte di stagione, quello che sembrava essere un lontano di ricordo, dopo il mercato di gennaio.

Juventus, che compito ingrato fare l’attaccante della Vecchia Signora!

A proposito del mercato di gennaio: il passo indietro di ieri sera rischia di essere come un canadair che vola basso e carico d’acqua sopra l’incendio causato dall’entusiasmo delle ultime settimane. Già alla vigilia un dato sembrava essere chiaro, il duello Vlahovic-Bremer sarebbe stato decisivo. Perché nell’attaccante serbo la Juventus nasconde le proprie difficoltà di costruzione del gioco, ma se questo viene annullato – come successo ieri grazie alla super prestazione del centrale granata -, ad essere annullata è tutta la squadra.

Vlahovic ha perso l’uno contro uno con Bremer. Nettamente, come già successo in Torino-Fiorentina. 2 a 0, palla al centro e appuntamento al prossimo scontro, a meno che le loro strade non si incrocino nella prossima sessione di mercato estiva. L’attaccante ha le sue responsabilità, le ha indicate Allegri nel post partita, ma la colpa non è sua. Oggi, fare l’attaccante della Juventus è un compito ingrato. Perché si gioca a 50-60 metri dalla porta, con ampie porzioni di campo da coprire in solitaria. Perché la Juventus si arrocca nella propria metà campo, incapace di alzare il baricentro, incapace di imbastire azioni pericolose. Insomma, come abbiamo già detto, un passo indietro rispetto alle ultime uscite. Ma attenzione, perché a forza di passi indietro il baratro si avvicina, e non agguantare il quarto posto sarebbe una Caporetto sportiva ed economica.