La Juventus all’ultimo respiro acciuffa la qualificazione alla Champions League. Una qualificazione insperata se si pensa solo a qualche settimana fa, al tonfo rumoroso con il Milan, oltre ai punti buttati al vento durante la stagione.
Una qualificazione che è una bella boccata d’ossigeno per il presente ma anche per il futuro. Un presente però che subito mette di fronte degli interrogativi importanti.
Il primo è forse quello più importante: Andrea Pirlo che fine fa? Tra gli addetti ai lavori, già dalla vittoria in Coppa Italia, circolava una frase: “Non vorrei essere ora nei panni di Agnelli“. In effetti la decisione che il Presidente deve prendere, o magari ha già preso, non è facile. In fondo, gli obiettivi minimi della stagione li ha centrati: qualificazione alla Champions, supercoppa italiana e Coppa Italia.
D’accordo, manca lo scudetto, ma dopo 9 anni era da mettere in conto che prima o poi non sarebbe arrivato. Poteva capitare con qualsiasi allenatore, è capitato con Pirlo. Poi, di come questo giovane allenatore sia arrivato a guidare la Juventus, degli errori dirigenziali che partono dal 2019, questo è un altro discorso; Pirlo si è trovato catapultato in un mondo sconosciuto, fare l’allenatore è diverso dal fare il giocatore, ed ha salvato la “baracca”. A volte a fatica, sbandando, ma è arrivato in porto. Con due trofei.
Il futuro che si prospetta, con 80 milioni in più, è sicuramente più roseo rispetto ad un Europa League che avrebbe portato ad un ridimensionamento. Questa è già una buona base di partenza da cui ripartire, una base che ti permette con calma di prendere le decisioni giuste. A partire proprio dalla guida tecnica: è davvero da sostituire Pirlo? Ora che ha un anno di esperienza in più? Risposta, o forse è meglio dire supposizione, perchè la risposta ce l’ha Andrea Agnelli: Si, ma ad una condizione. Solo se cui fosse la possibilità di prendere un top manager. Altrimenti sarebbe meglio continuare con Pirlo. Se si deve puntare su un’altra scommessa, meglio tenersi quella fatta 9 mesi fa e che non è stata poi così tanto perdente.
Il futuro, grazie alla Champions League acciuffata… di corto muso, come direbbe qualcuno, si prospetta quanto meno sereno se non si commettono gli errori del recente passato. C’è qualche gemma da cui ripartire: Chiesa, Kulusevski, De Ligt, Demiral McKennie; c’è anche qualche rosa da cui togliere qualche spina di troppo, leggasi contratto da rinnovare, Dybala. Ecco, questo sarebbe un errore da non fare: cedere Dybala, tanto meno a zero.
Un’altra rosa, assolutamente di valore, è sicuramente Cristiano Ronaldo, capocannoniere del torneo. La spina potrebbe essere rappresentata da vari dilemmi: “Con la Champions onorerà l’ultimo anno di contratto? Il patto con Agnelli che fine fa?” Bei rompicapi, di difficile soluzione. Con Ronaldo, però, si può pianificare il presente, il futuro lo si pianifica con il tecnico. Da qui parte il futuro, da oggi. Quindi, la prima e più importante domanda è: Juve, che fai con Pirlo? Questione di ore, di pochi giorni e sapremo la risposta che può segnare il futuro della società.