Szczesny parla a 360 gradi. Il portiere polacco infatti si confessa sui canali ufficiali della Juventus, protagonista di uno dei classici appuntamenti organizzati dal club con giovani tifosi nelle vesti di intervistatori.
Sulla Juventus: “Non posso pensare di giocare in una squadra in cui non si lotti per vincere. Qui ogni anno l’obiettivo è conquistare trofei e mi stimola a rimanere concentrato”.
Sulla sua capigliatura: “Quando sono andato alla Roma ho fatto crescere i capelli. Spalletti mi chiese perché quando prendevamo gol me li toccavo sempre e io risposi perché mi venivano sugli occhi. Lui mi disse “Mettici qualcosa o tagliali”. Ho fatto entrambe le cose e ora sono sempre pettinato”.
Sui consigli per diventare portiere: “Non bisogna avere paura. I tiri i primi tempi fanno male, nei miei primi due anni avevo paura del pallone. Poi i miei preparatori mi dissero che era meglio avere il naso rosso che prendere gol”.
Sul suo ruolo: “Volevo fare l’attaccante ma facevo schifo davanti. Un giorno un mio allenatore mi provò in porta, mio papà era un ex portiere. Quando ti senti forte hai più autostima, ho accettato questo ruolo e ora lo amo”.
Sul ritiro: “Ho in mente una data perché vorrei essere più disponibile con la mia famiglia. Non sono ancora sicuro però, quando non mi sentirò più importante per la squadra e non mi sentirò forte smetterò”.
Sui riti prima del match: “Non ne faccio. So che tanti fanno qualcosa ma io non faccio niente. Faccio solo un po’ di meditazione qualche ora prima, poi mi sistemo i capelli e vado in campo”.
Infine, una domanda su chi teme di più: “Quando giocavo contro il Barcellona o l’Argentina avevo paura di Messi, ma anche Rooney e Cristiano Ronaldo erano fortissimi”.