Juventus, spunta la “Carta Chiné”: può compromettere l’intero processo
Non smette di dare aggiornamenti il tanto discusso processo per le plusvalenze della Juventus, terminato con 15 punti di penalizzazione in classifica. Per i bianconeri è solo la prima batosta, ma potrebbero arrivarne altre, visto anche il caso relativo al taglio degli stipendi. Nel frattempo, dopo la “Carta Ronaldo”, spunta un altro documento. Come riportato da Tuttosport, questa carta potrebbe cambiare le sorti del processo. Ecco i dettagli.
Processo Juventus, spunta la ‘carta segreta che Chiné si rifiuta di mostrare’
Con la denomina di “Carta Chiné”, Tuttosport fa riferimento alla “nota 10940” datata 14 aprile 2021. Essa sarebbe una corrispondenza tra gli inquirenti federali e la Covisoc. La procura ha poi inviato tale carteggio alla commissione di vigilanza. La Juventus e le altre società coinvolte, hanno provato più volte a chiedere visione di tale documento, ma hanno sempre ricevuto dei “no”. Il procuratore Chiné, su tutti, avrebbe negato la veduta della “carta”, in quanto “non fa parte della documentazione acquisita nell’ambito del procedimento disciplinare”. La stessa procura ha poi affermato che: “la nota del 14 aprile 2021 non costituisce atto d’indagine” e quindi “rimane estranea al fascicolo e all’attività istruttoria”.
Perché questa carta è così importante?
Come riportato da Tuttosport, la carta in questione sarebbe ritenuta molto importante per la Juventus, in quanto potrebbe portare all’inammissibilità dell’intero processo, a dire del club. I bianconeri sostengono che la nota del 14 aprile 2021 sarebbe dovuta essere integrata alla documentazione relativa alle indagini e messa a disposizione delle parti in questione. Pertanto, l’iter processuale doveva iniziare in quel momento, con la Procura che avrebbe avuto 30 giorni per l’iscrizione della notizia nel registro e 60 giorni per la durata delle indagini. La Covisoc stessa, nel documento in cui si informa dell’avvio dell’attività di controllo, fa riferimento alla nota del 14 aprile 2021, richiamando le “indicazioni interpretative” che erano presenti. Se così si riuscisse a dimostrare, sarebbero inutilizzabili gli atti di indagine successivi a tale data. Tutto ciò risulterà molto utile alla Juventus in sede di ricorso al CONI, perché se il club avesse ragione potrebbe essere dimostrato un cosiddetto “vizio di forma“, e l’azione disciplinare risulterebbe inammissibile.