Juventus, prima la Coppa Italia, poi la Champions
Salvare una stagione
La stagione della Juventus rimane, sotto tanti punti di vista, fallimentare. Eppure, domani sera “rischia” di chiudere la stagione con due trofei in più in bacheca. La Coppa Italia diventa così il salvagente di Andrea Pirlo, su cui persistono ancora tantissimi dubbi, ma certo mandarlo via dopo un solo anno, con una Supercoppa e una Coppa Italia vinte, sarebbe un po’ più difficile. Al Mapei Stadium, di fronte a 4.500 tifosi, i primi da mesi che torneranno allo stadio, per cui il Governo ha previsto persino una deroga al coprifuoco, la chance per molti di chiudere in bellezza.
Tra Coppa e Campionato
Davanti, però, ci sarà l’Atalanta, ossia la seconda in classifica, la squadra più in forma del momento. Che ha per la seconda volta nelle ultime tre stagioni, la possibilità di mettere un trofeo in bacheca. Obiettivo tutt’altro che banale per chi, come Gasperini, ha costruito un piccolo miracolo in provincia senza raccogliere, sin qui, null’altro che piazzamenti e complimenti. Per Pirlo, il compito più importante è tenere alta la concentrazione sull’obiettivo, mettendo, per un momento, in stand by la corsa al quarto posto. Che si intreccia, guarda caso, proprio con l’Atalanta.
La Juventus migliore
Pirlo, così come Gasperini, manderà in campo la Juventus migliore possibile, essenzialmente quella che ha schiantato l’Inter. Alla fine, letteralmente a pochi giorni dalla fine della stagione, sembra aver trovato una quadra: un 4-4-2 iper offensivo, con Szczesny tra i pali, Cuadrado, De Ligt, Chiellini e Alex Sandro in difesa, Kulusevski, Bentancur, Rabiot e Chiesa sulla linea di centrocampo e Dybala e Ronaldo davanti. Il gioco è destinato così a passare per le fasce, a trazione anteriore, con più quantità che qualità in mezzo al campo. Dove, del resto, di qualità ce n’è oggettivamente poca. Resterebbe fuori McKennie, che si gioca un posto con Kulusewski.
Zero calcoli
Per il resto, si proveranno a fare pochi calcoli. Anche perché, l’ultima giornata della Serie A mette di fronte alla Juventus un Bologna salvo e senza grosse pretese, se non quella di onorare l’impegno. Ora, testa a Reggio Emilia, perché una finale non è mai scontata, né si può prendere alla leggere dopo una stagione così. Vincere per dare un messaggio, per ricordare a tutti che dalle parti di Vinovo c’è voglia di tornare competitivi. A partire proprio dal secondo trofeo nazionale. L’Atalanta, giudice in pochi giorni dell’intero campionato della Juventus, è avvisata.