Juventus, peggio degli zero tiri in porta solo il post partita

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(Photo by Alberto PIZZOLI / AFP) (Photo by ALBERTO PIZZOLI/AFP via Getty Images)

Una gara da aggredire, una partita da vincere, tre punti da conquistare per agguantare – anche se temporaneamente -, il quarto posto in classifica. Niente di tutto ciò, la Juventus, ieri sera, si è accontentata del pareggio. “Il Milan rimane a 7 punti”, ha affermato con soddisfazione Allegri dopo il novantesimo. “Sono sempre uno che pensa positivo, il bicchiere è sempre mezzo pieno”, ha aggiunto capitan Chiellini.

Juventus, il bicchiere è mezzo vuoto

C’è la vigilia di una partita: le speranze e i calcoli osservando la classifica. Poi ci sono i 90 minuti, e tutto può succedere, lo sappiamo bene. Episodi e variabili diverse possono influenzare il risultato finale, altrimenti il calcio si giocherebbe a tavolino, e non all’interno di cattedrali semivuote, come lo era ieri sera San Siro. Vincere doveva essere l’obiettivo, ma è plausibile che non accada, soprattutto se di fronte c’è la seconda forza del campionato. Quello che dovrebbe preoccupare, in casa bianconera, è l’atteggiamento, a tratti quasi rinunciatario, che si è tradotto in un dato che parla chiaro: zero tiri in porta.

In 90 minuti, la Juventus non è riuscita ad impegnare Mike Maignan nemmeno una volta. Occorre riscriverlo, sottolinearlo, perché rimanga impresso, e non passi come un dato banale. Eppure, dalle voci bianconere del post partita emerge soddisfazione. Il problema ancora più grande è che, molto probabilmente, hanno ragione Chiellini e Allegri. Perché questa è la dimensione, oggi, della Vecchia Signora: una squadra che deve uscire soddisfatta da San Siro se torna a Torino con un punto in tasca, anche se alla casella tiri in porta c’è uno zero che grida vendetta. Stona con il motto “Vincere è l’unica cosa che conta”, ma nel calcio esistono i livelli, e quello della Juventus è questo.

Certo, non è tutto da buttare. L’obiettivo rimane ben visibile all’orizzonte, la qualificazione alla prossima Champions League ancora in gioco. Inoltre, una certa solidità difensiva sembra essere ritrovata, nonostante alcune sbandate. Impossibile, però, non notare che alcune criticità sembrano ormai cronicizzate e che, da inizio stagione, non sono state trovate delle soluzioni. Per il tifo bianconero non resta che affidarsi ad una creatura dai contorni quasi mitologici: la “Juve di marzo”. Anche perché, se quel quarto posto dovesse sfuggire, di mitologico ci sarebbero i problemi, sportivi e finanziari, che i bianconeri si troverebbero ad affrontare.