Serie A

Juventus, Paulo Dybala e quello sguardo di ghiaccio in tribuna: tutta la rabbia dell’incertezza

Vivere nell’incertezza non è mai semplice soprattutto se si tratta, molto probabilmente, dell’ultimo contratto importante della tua carriera. Paulo Dybala, ventotto anni compiuti lo scorso novembre, ha visto sgretolarsi le certezze che aveva fino a poche settimane fa. Certezze che tutti avevano fino a poche settimane fa. Il rinnovo con la Juventus sembrava cosa fatta, mancava solo quella firma. Quella firma che ancora non è arrivata e, al momento, non si sa ancora se arriverà.

Le parole di Arrivabene, dette nel pre partita con la Roma e in Supercoppa,  non sono state di certo leggere. E la Joya si è ritrovata per l’ennesima volta in discussione, come se avesse ancora tutto da dimostrare. Così la rabbia dell’incertezza è sfociata tutta nella non esultanza di sabato sera contro l’Udinese. La Joya, infatti, ha come sempre dedicato il gol al padre senza però fare la consueta Dybalamask. Anzi, dopo aver abbracciato i compagni, ha rivolto uno sguardo di ghiaccio verso la tribuna.

Paulo Dybala, quello sguardo di ghiaccio in tribuna che fa ancora discutere

“Stavo cercando un amico e non lo trovavo”, così ha spiegato Paulo Dybala il significato di quello sguardo rivolto verso la tribuna. Verità o no, quegli occhi non sembravano molto amichevoli anzi, sembravano voler mandare un messaggio forte e chiaro. Sembravano celare rabbia. Una rabbia scaturita dal fatto che dopo 110 gol con la maglia della Juventus debba sentirsi dire che “deve sentire il peso della 10″ dopo quasi cinque anni da quando la indossa.

“Non ho nulla da dimostrare” la ferma risposta della Joya alle parole di Arrivabene di mercoledì. E se da una parte può anche essere vero, perché numeri alla mano Paulo Dybala è sicuramente tra i migliori giocatori arrivati nella Vecchia Signora, non va dimenticato che nel calcio non si smette mai di dimostrare. Che ogni partita, ogni competizione, ogni allenamento è una sfida e ogni giorno va dimostrato qualcosa.  E dopo le difficoltà fisiche avute nell’ultimo anno e mezzo Paulo Dybala ha il dovere di dimostrare qualcosa soprattutto dal punto di vista dell’integrità fisica.

Un gesto a caldo quello di sabato, molto probabilmente dettato dalla rabbia e dalla frustrazione ma che ancora fa parlare a distanza di due giorni. Più che la vittoria, più che i tre punti, più che il recupero fatto in classifica si parla di quello sguardo.

Errori, dunque, sono stati fatti sia da una parte che dall’altra e ora si è arrivati a un punto d’incertezza che non si sa dove possa sfociare.

La situazione rinnovo

Il rinnovo di Paulo Dybala sembrava dovesse arrivare a breve, ogni momento pareva essere buono per la firma della Joya, convinto anche dal fatto che fosse al centro del progetto di Allegri. E la volontà del calciatore è sempre stata ben chiara: nel suo futuro solo la Juventus.

Una serie di eventi, però, ha ritardato la firma sul rinnovo e, al momento, il contratto di Paulo Dybala scade ancora a giugno 2022. Fra sei mesi. Jorge Antun, il suo procuratore, non ha sicuramente giocato bene le sue carte in questa situazione. Poteva fare di più e muoversi prima, ad esempio, in situazioni come quella della domiciliazione in Italia per iscriversi all’albo dei procuratori.

Il rinnovo, dunque, è in stand by e al momento non ci sono certezze di nessun tipo. Tutti gli scenari sono ancora aperti, dal prolungare il contratto con la Vecchia Signora fino alla possibilità di dirle addio a fine stagione.

Tra tutto questo caos, comunque, l’unica cosa che parla chiaro è il campo. Nella stagione più difficile per i bianconeri negli ultimi dieci anni, è ancora una volta Paulo Dybala ad essere certezza di questa squadra. La Joya, infatti, è l’unico calciatore della Juventus ad aver partecipato ad almeno 10 reti in stagione con 7 gol e 3 assist.

E, forse, quello sguardo di ghiaccio che ancora oggi fa discutere è solo dimostrazione di quanta fame abbia la Joya e che la rabbia sia un forte messaggio per far capire che nonostante tutto, nel suo futuro voglia solo la Vecchia Signora.

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Published by
Francesca Galbiati