Juventus, ora è crisi: ai bianconeri tremano le gambe
5 gol subiti, 1 pareggio e 2 sconfitte, 1 punto in campionato in 3 giornate. Era difficile immaginare una partenza di questo tipo per la Juventus e per Allegri, alla seconda esperienza sulla panchina bianconera. Qualcosa di simile a quanto già visto nella stagione 2015/2016, ma attenzione a fare paragoni. La Juventus di allora era una squadra piena di campioni, abituati a vincere e con delle certezze. Inoltre, il valore delle avversarie era nettamente inferiore rispetto a quello di oggi. Un gap, tecnico e mentale, che le altre squadre sono state brave a colmare negli anni, mentre la società bianconera dovrà rivedere qualcosa, in termini di programmazione.
La squadra vista ieri, difficilmente potrà lottare per lo scudetto. La questione non è solo qualitativa, anche se va rimarcato il fatto che in troppi continuano a rendere ben al di sotto delle potenzialità, ma soprattutto mentale. La Juventus non fa più paura a nessuno ma, al contrario, ha perso ogni certezza e può essere messa sotto da chiunque.
Per uscire dal baratro, il club bianconero dovrà aggrapparsi ai propri leader tecnici e carismatici. Uno è Chiellini che ieri, davanti ai microfoni di Dazn, ha provato a ricompattare il gruppo: “Bisogna diventare più squadra, migliorare. Oggi c’è stata una grande crescita in questo, nell’applicazione e nella solidità.”. L’altro può essere Locatelli, che ha riportato un po’ di luce nel buio pesto del centrocampo juventino. Grazie a lui, la Juventus può trovare velocità di manovra e imprevedibilità. Tutto da scoprire Dybala che, ancora in fase di trattativa per il rinnovo con la società, deve dimostrare di poter davvero essere al centro del progetto. La Juventus, ad oggi, è un cantiere aperto. Il problema è che non si vede l’avanzare dei lavori.