A Napoli è arrivata una delle peggiori sconfitte nella storia della Juventus. 5-1 senza appello, che allontana i bianconeri dalla vetta e viceversa manda in fuga i partenopei. La cinquina azzurra però non è l’unico ko umiliante del passato recente e non del club torinese. Ecco le peggiori 10 umiliazioni.
L’ultima volta che la Juventus ha preso 5 gol in Serie A, prima di Napoli, era il 30 maggio del 1993. Quasi 30 anni. Lo scenario è lo stadio Adriatico di Pescara, la penultima giornata del campionato 92-93. La squadra allora allenata da Giovanni Trapattoni aveva vinto una decina di giorni prima la Coppa UEFA. Contro l’ultima in classifica, i bianconeri passano in vantaggio con il gol di Ravanelli dopo 2 minuti. Poi, si scatenano gli abruzzesi. A pareggiare i conti è proprio Massimiliano Allegri su calcio di rigore, prima della rimonta nella ripresa firmata Borgonovo, Martorella e Palladini, più un’autorete di Carrera.
Il Napoli riuscì nell’impresa di vincere 5-1 contro la Juve già nel 1990. Era la finale di Supercoppa Italiana e a segno andarono Silenzi e Careca con una doppietta a testa e Crippa, mentre per i bianconeri segnò Roberto Baggio – anche in quel caso fu il momentaneo 2-1 come Di Maria. C’è poi la rimonta storica contro un’altra rivale come la Fiorentina. Era il 20 ottobre 2013, allo stadio Franchi. Tevez e Pogba portano sullo 0-2 la squadra di Antonio Conte alla fine del primo tempo. Poi, nella ripresa, si scatena Giuseppe Rossi che mette a segno una tripletta, oltre a Joaquin che firma il momentaneo 3-2.
Quell’anno la Juve vinse il campionato con 102 punti, ma ci sono altre due sconfitte storiche arrivate in anni difficile. Una è quella contro la Roma nella stagione 2003-04, l’ultima di Marcello Lippi: 4-0 con doppietta di Cassano e gol di Dacourt e Totti – che fece il famoso gesto con le 4 dita a Igor Tudor a mo’ di sfottò. Poi, quella contro il Parma nell’annata di Gigi Delneri. Il 6 gennaio 2011 finisce 4-1 per i ducali all’Olimpico di Torino con doppietta dell’ex Giovinco.
Ci sono poi altre 4 umiliazioni arrivate in campo europeo. La prima, che è tutt’ora la più larga sconfitta di un’italiana in Champions League, risale al primo ottobre 1958 contro il Wiener Sportklub. All’andata la Juve vinse 3-1, ma nel ritorno a Vienna gli austriaci si impongono per 7-0. Fa male ricordare anche il 4-1 subito a Craven Cottage contro il Fulham nel marzo 2010. Era l’ottavo di ritorno di Europa League e in panchina c’era Alberto Zaccheroni. All’andata la Juve si impose 3-1 e dopo due minuti in Inghilterra segna Trezeguet. Qualificazione archiviata? Non proprio, perché Cannavaro viene espulso al 15′ e i Cottagers si scatenano con Bobby Zamora, Zoltan Gera – doppietta – e il pallonetto beffardo di Clint Dempsey per la rimonta vincente e l’eliminazione bianconera.
Da ricordare anche il 4-2 subito dal Bayern Monaco di Pep Guardiola all’Allianz Arena dopo essere andati sul doppio vantaggio con Pogba e Cuadrado. Lewandowski riapre i conti, Evra non spazza e Muller fa 2-2. Nei supplementari, gol di Thiago Alcantara e dell’ex Coman. Infine, la gara che fa più male in assoluto. La finale di Cardiff nel 2017. Mandzukic illude con il pareggio dopo il gol di Cristiano Ronaldo, ma nella ripresa Casemiro, CR7 e Asensio fissano il risultato sul 4-1.