Juventus Next Gen, un progetto che sta dando tanti frutti
Un progetto di crescita decisamente importante che non può passare inosservato, soprattutto agli occhi dei tifosi. Si diceva tanto che la Juventus non vuole puntare sui giovani e che predilige sempre dei giocatori già affermati, ma la realtà degli ultimi mesi sta dicendo tutt’altro.
La rete di Matias Soulé, la prima in una gara ufficiale con la maglia della Juventus, non fa altro che testimoniare la bontà del progetto legato alla Juventus Next Gen, quella U23 per intenderci. Un progetto che sta lanciando tanti giovani interessanti e che ha visto sfornare diversi talenti che ormai si allenano stabilmente in prima squadra agli ordini di Max Allegri.
Anche tutti coloro che amano scommettere sportivamente sul campionato di Serie C e ovviamente sul massimo campionato italiano, sanno alla perfezione come il lavoro fatto dalla Juve sta evidentemente pagando e anche molto bene. I bianconeri che sono arrivati in prima squadra, da Fagioli a Miretti, passando proprio per Soulè, senza dimenticare anche Iling-Junior e Barrenechea sono i testimoni viventi che è un progetto che ha senso e serve soprattutto ai ragazzi per non sentire in maniera eccessiva il passaggio di categoria dalla primavera alla prima squadra, potendo confrontarsi con un campionato professionistico, la serie C, che li aiuta tantissimo nella loro crescita e formazione.
Il salto di qualità nella formazione dei giovani
Il cambiamento portato in dote dal progetto Next Gen della Juventus è sotto gli occhi di tutti. I giovani sono liberi di crescere e di sbagliare, senza convivere con le pressioni che ci sono inevitabilmente quando giochi in prima squadra e, come nel caso della Juventus, sei costretto a vincere ogni partita e non puoi commettere errori.
È vero che si tratta pur sempre del campionato di Lega Pro, ma va messo in evidenza come i giovani vengono messi nelle condizioni per poter seguire effettivamente un bel percorso di crescita. Non ci sono tutte le pressioni che sono legate al fare per forza risultato e sul campo si può lavorare in maniera molto serena.
Alcuni in prima squadra, altri via da Torino
Il progetto Next Gen ha fruttato diverse risorse per la Juventus. Alcune di queste sono arrivate in pianta stabile in prima squadra, altre invece sono state cedute. Basti pensare a Zuelli, che nell’ultima giornata di mercato è finito al Pisa, nella serie cadetta. Si tratta di un passaggio anche ambizioso per il giovane calciatore, che potrà dire la sua in una squadra che proverà a fare un percorso molto più lungo ai playoff rispetto alla scorsa stagione.
Insomma, per Zuelli un altro passo verso il massimo campionato italiano e per la sua crescita personale, per la Juve un’altra conferma della bontà del progetto. Zuelli, d’altro canto, è solo l’ultimo di un incredibile flusso di giocatori che ha coinvolto la Next Gen bianconera.
E i nomi che si possono fare sono veramente tantissimi. Si parte da Dragusin, finito al Genoa titolare in serie B, passando a De Winter, sceso in campo diverse volte quest’anno nella massima serie con la casacca dell’Empoli, senza dimenticare anche Zanimacchia, Dany Mota, Nicolussi Caviglia e pure Olivieri.
Tutti questi nomi rappresentano il segnale perfetto che il progetto che ha dato vita la Juve funziona e non solamente per chi rimane con la prima squadra dei bianconeri. Insomma, se il percorso parte inevitabilmente dal basso, spesso e volentieri tende a portare ad alti livelli. Serve inevitabilmente avere pazienza e lavorare duramente, ma i frutti di un simile progetto sono facilmente visibili e possono essere raccolti non solamente dai giovani stessi, ma anche dalla società, che può pensare pure di monetizzare la cessione di qualche giovane e far entrare nelle casse un po’ di denaro fresco.