Juventus-Lazio, vale più per la Champions che per lo scudetto

Ronaldo, Juventus

(Photo by Claudio Villa./Getty Images)

Non ce ne vogliano i tifosi della Juventus, ma la partita di stasera (20:45) con la Lazio pesa più per la corsa ad un posto nella prossima Champions League che al titolo. Come cambiano le cose, nel volgere di una stagione. Solo un anno fa, la vittoria biancoceleste aveva iscritto i ragazzi di Simone Inzaghi, di diritto, alla corsa per lo scudetto. Oggi, invece, le cose sono decisamente diverse. Entrambe con una partita in meno, al momento Juventus e Lazio sono divise da sei punti, che fanno sì della squadra di Pirlo la favorita nel match di stasera, ma anche quella con le pressioni maggiori. Vincere, come si dice dalle parti della Continassa, è l’unica cosa che conta, specie perché perdere vorrebbe dire restare a -10 dalla vetta, a 13 giornate dalla fine.

Sarebbe, per la Juventus, un addio anticipato e traumatico al campionato. E, al contempo, precipiterebbe i bianconeri nella bagarre per la Champions, dentro la quale la Lazio vuole rimanere fino in fondo. I tre punti, per entrambe, pesano tantissimo, il pareggio, tra le due, servirebbe più ai biancocelesti, che metterebbero in soffitta il terzo scontro diretto in poche settimane. Con, davanti, ancora il tempo e lo spazio per rientrare. Lo stesso non si può dire della corsa scudetto, anche se l’Inter dovrà vedersela con l’Atalanta, e rischia quindi di perdere punti.

Ma come arrivano Pirlo e Inzaghi alla sfida dello Juventus Stadium? Non benissimo. Il maestro deve pensare a gestire le forze in vista del match di Champions di martedì. Inutile girarci intorno: il ritorno degli ottavi contro il Porto ha un’importanza capitale, uscire sarebbe un dramma sportivo ed economico imponderabile. E allora, niente forzature, tra Bonucci e Cuadrado si tornerà solo il colombiano, a centrocampo pronta la staffetta tra McKennie e Fagioli, con Arthur solo in panchina. Davanti, potrebbe tornare Morata dal primo minuto al fianco di Cristiano Ronaldo, con Kulisewski pronto ad entrare dalla panchina.

Non se la passa meglio Inzaghi, che dovrà fare a meno di Lazzari e dei lungodegenti Radu e Luiz Felipe, ossia due terzi della difesa titolare. Assenze che, alla lunga, stanno facendosi sentire eccome, in Italia come in campo europeo. Specie perché Musacchio ha vissuto già troppi passaggi a vuoto, così come Hoedt, che però dovrebbe prendersi il centro della difesa a tre. Che, per il mister biancoceleste, è un dogma, anche a costo di arretrare Marusic, sul centrodestra, con Acerbi sul centrosinistra. Così, sulle fasce Lulic torna titolare a distanza di oltre un anno, e Fares verrà dirottato a destra. Per il resto, tutto come sempre. C’è da dare una risposta dopo la pessima prova fornita a Bologna, ma di fronte l’ostacolo è di quelli importanti.