Juventus, la tesi della difesa: ricorso inammissibile
Dopo le richieste della Procura della FIGC alla Corte d’Appello, la Juventus ha presentato la sua memoria difensiva contro l’ipotesi di accoglimento del ricorso. Il Procuratore Federale Chiné ha già avanzato le richieste di inibizione agli ex membri del consiglio di amministrazione del club oltre a 9 punti di penalizzazione. Queste richieste, però, saranno analizzate solo dopo che la stessa Corte deciderà sull’ammissibilità del ricorso.
La Juventus punta a fermare il ricorso
Nelle memorie difensive presentate dai legali del club bianconero l’obiettivo è chiaro: dimostrare che il ricorso non sia ammissibile. Questo perchè, come ritiene la difesa, non sono presenti fatti nuovi atti a consentire che si possa giudicare nuovamente chi è stato assolto. Il principio giuridico alla base del ragionamento è che “nessuno può essere perseguito o condannato penalmente dalla giurisdizione dello stesso Stato per un reato per il quale è già stato assolto o condannato a seguito di una sentenza definitiva conformemente alla legge e alla procedura penale di tale Stato.” Non si ferma qui, però, la tesi juventina. Viene negata l’esistenza di prove circa l’artificiosa sopravalutazione dei contratti dei calciatori. Infine, i documenti interni che vorrebbero le plusvalenze come obiettivo strategico non sono ritenute considerabili come prove per gli avvocati del club. La decisione sull’ammissibilità o meno del ricorso ci sarà in serata.