Juventus, la relazione del consulente della Procura sui bilanci: “Senza regole”
L’inchiesta sui bilanci della Juventus si arricchisce di un nuovo capitolo. La Procura di Torino ha infatti nominato un super consulente, il commercialista Enrico Stasi, per analizzare i conti nell’ambito delle indagini che coinvolgono i bianconeri. Nella relazione di oltre cento pagine, si possono leggere alcuni passaggi. Riportati dal quotidiano La Repubblica.
Bilanci Juventus, la relazione: “Non rispettano le norme”
Nell’autunno 2021 la Procura di Torino ha nominato il commercialista Enrico Stasi come consulente nell’ambito dell’inchiesta Prisma. A più di un anno di distanza vengono resi noti alcuni passaggi della relazione – di oltre 100 pagine – in cui si analizzano i bilanci bianconeri. Le accuse mosse dalla Procura sono di di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza Consob, aggiotaggio e false fatturazioni, con 13 dirigenti indagati, tra cui Andrea Agnelli e Pavel Nedved. “I bilanci della Juventus non appaiono redatti nel rispetto delle norme di legge e regolamentari provenienti dalla Consob e dei principi contabili internazionali che disciplinano la formazione di detti documenti” si legge sulla relazione.
Il quotidiano La Repubblica pubblica altri estratti dell’analisi di Stasi: “Risulta accertato che nei predetti documenti contabili non sono state correttamente e fedelmente rappresentate le operazioni di scambio/permuta dei calciatori, tanto a livello di plusvalenze relative a calciatori ceduti, quanto a livello di costi di acquisizione e relativi ammortamenti dei calciatori acquistati. Ed è stato altresì accertato che i debiti per retribuzioni del personale tesserato non sono stati contabilizzati secondo il principio della competenza”.
Sulla manovra stipendi
Infine, un passaggio è dedicato alla manovra stipendi. Cioè la posticipazione di 4 mensilità degli ingaggi dei calciatori in periodo di Covid. “È stato accertato che il comunicato stampa diffuso dalla società il 28 marzo 2020 non fornisce una informazione completa e corretta dell’accordo intercorso con i calciatori e l’allenatore circa la rinunzia alle retribuzioni loro spettanti”.