Juventus, la Procura chiede una proroga per la manovra stipendi

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La Procura Federale ha chiesto una proroga sulla questione relativa alla cosiddetta manovra stipendi della Juventus. Il procuratore Chinè ha infatti bisogno di approfondire lo studio delle carte per avanzare l’eventuale proposta di una nuova penalizzazione.

Juventus, manovra stipendi: altri 30-40

(Photo by Marco BERTORELLO / AFP) (Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

Entro lunedì prossimo la Procura Federale dovrà pubblicare le motivazioni che l’hanno spinta a comminare alla Juventus una penalizzazione da 15 punti in classifica sul caso plusvalenze. La notizia che riporta il Messaggero invece riguarda un altro filone di indagini, quello relativo alla cosiddetta manovra stipendi. Il procuratore Chinè ha chiesto una proroga di 30-40 giorni per approfondire le carte in merito alle dilazioni di pagamento degli emolumenti dei calciatori.

I tesserati coinvolti nella firma di accordi privati sono Szczesny. Rabiot, Bonucci, Cuadrado e McKennie, oltre agli ex Dybala, Bernardeschi e Arthur. I giocatori rischiano almeno un mese di squalifica – “i tesserati che pattuiscono con la società compensi, premi o indennità in violazione delle norme federali sono soggetti alla sanzione della squalifica di durata non inferiore a un mese” come riporta il comma 8 del regolamento -, la società una forte multa o altri punti di penalizzazione in classifica. C’è poi da dirimere la questione relativa alla “carta Ronaldo”, non firmata dal portoghese ma solo dall’allora DS Fabio Paratici.

La UEFA osserva

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In tutto ciò la UEFA osserva da lontano in attesa di prendere eventuali provvedimenti. Il filone della manovra stipendi è quello più rischioso perché l’accusa in questo caso è di falso in bilancio e in ambito europeo andrebbe a inficiare l’aspetto relativo al Fair Play Finanziario. Dunque, in caso di colpevolezza, la Juventus potrebbe essere esclusa da tutte le coppe europee. Il presidente Aleksander Ceferin al momento non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito, fiducioso anche del fatto che, con le dimissioni di Andrea Agnelli, la nuova dirigenza abbandoni il progetto Superlega e torni ad essere un club alleato della UEFA.