Juventus-Inter, le chiavi tattiche del big match

Juventus Inter

(Photo by Marco Luzzani, Onefootball.com)

Domani sera alle 20:45 allo Stadium sarà tempo di Juventus-Inter. Super sfida d’altissima classifica che mette di fronte le prime due della classe in Serie A. I bianconeri sognano il sorpasso in vetta ai danni dei rivali, i nerazzurri provano la prima mini fuga stagionale. Due grandi difese e un diverso modo di attaccare. Chi avrà la meglio?. 

Mancano poco più di 24 ore e poi JuventusInter sarà realtà. Il Derby d’Italia per eccellenza è tornato dopo qualche anno a valere la vetta del campionato, un ingrediente aggiuntivo ad una delle sfide più sentite e con la rivalità più accesa del nostro calcio.

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(Photo by Gabriel Bouys, Onefootball.com)

Juventus-Inter, lo Scudetto passa da Torino: Allegri prepara la trappola ai nerazzurri, Inzaghi superiore nel gioco ma servirà anche malizia

Domani sera allo Juventus Stadium andrà in scena un vero e proprio scontro diretto, forse il primo e reale big match Scudetto di questa stagione. Attualmente i nerazzurri sono primi in classifica con 31 punti dopo dodici giornate, con uno score di 10 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta.

Poco dietro la Juventus di Massimiliano Allegri. I bianconeri sono secondi a quota 29, frutto di 9 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta. Di fronte ci saranno le squadre che hanno perso meno in Serie A finora e le due migliori difese, con i nerazzurri a solo 6 reti subite e la Juve a 7.

La grossa differenza lo fa il dato sui gol realizzati. La squadra di Simone Inzaghi è il miglior attacco con 29 reti, ben dieci in più dei bianconeri fermi a 19.

Allegri avrà coraggio o andrà di conservazione? Difficile che la Juve snaturi il proprio modus operandi

Detto dello scenario della partita e del momento tra le due squadre, che partita sarà allo Juventus Stadium?. Domani sera sarà anche e soprattutto una sorta di scontro tra due nette e diversissime modi di arrivare al risultato, simboleggiati dai due tecnici Massimiliano Allegri e Simone Inzaghi.

Dalla sua seconda esperienza in bianconero datata 2021/2022, l’allenatore della Juventus non ha saputo replicare i migliori momenti della sua prima era juventina, mettendo in campo una squadra che poche volte ha abbracciato una proposta di gioco offensiva e moderna.

Il caos extra campo giunto nella passata stagione poi, ha fatto da metaforica terra bruciata per cui è stato obbligatorio ripartire dalle basi. La Juventus di questa stagione infatti è un monolite solidissimo e quasi inscalfibile, che ha ritrovato certezze in un rinnovato spirito di squadra e in un incredibile comapattezza difensiva.

Con l’identità di un 3-5-2 tutti gli elementi in campo della Juve si applicano con sacrificio a costruire un blocco unico dove non lasciare spazi agli avversari. Per ora i punti sono arrivati così, e contro una squadra che attacca forte come l’Inter è davvero difficile credere che la Juventus si possa snaturare.

L’unica variabile potrebbe essere in quale misura la Juventus attenderà l’Inter, con un blocco basso per poi risalire il campo con i ribaltamenti di fronte dei giocatori di gamba com Kostic, Rabiot e soprattutto Chiesa oppure sarà una Juve a metà e più equilibrata.

Fondamentale sarà il centrocampo. L’Inter è superiore per tecnica e giro palla, ma la Juventus ha più centimetri e fisico rispetto alla mediana nerazzurra. Se i bianconeri riusciranno ad asfissiare la creatività di gioco dell’Inter in mezzo e a ribaltare facilmente l’azione da passiva ad attiva, allora potrebbero crearsi golose opportunità per la velocità offensiva, che andrebbe a nozze con le caratteristiche della difesa nerazzurra.

Inter giocare per vincere e vincere attraverso il gioco. Inzaghi sa cosa lo aspetta, ma dovrà essere anche furbo

Se è poco ipotizzabile vedere una Juventus propositiva, lo sarà anche meno vedere un Inter spaventata dal clima dello Stadium e che non voglia almeno sulla carta, dominare il gioco. La differenza nelle idee di gioco tra le due squadre è netta ed evidente, con l’Inter che sa cosa fare con la palla e come movimenti e dettami da seguire è quasi un meccanismo perfetto in Serie A.

Per i nerazzurri poco cambierà se la Juventus sarà un po’ più coraggiosa o più guardinga, la palla sarà maggiormente di possesso interista che però dovrà attaccare con lucidità ed intelligenza il muro bianconero. I due esterni Dimarco e Dumfries dovranno ingaggiare molti duelli individuali con i dirimpettai Cambiaso e Kostic per crearsi opportunità, ma la chiave come detto sarà al centro.

Il trio Calhanoglu, Barella e Mkhitaryan dovrà metterci rapidità di pensiero e pulizia tecnica per andare oltre ad un miss-match fisico con il reparto della Juve, così poi andare ad attivare la coppia Lautaro Martinez e Thuram davanti che avranno a che fare con clienti arcigni, con l’ex Gladbach probabilmente che verrà preso in consegna da Bremer per associazioni fisiche e l’argentino che dovrà galleggiare nei mezzi spazi tra Rugani e Gatti.

L’Inter però dovrà azzerare a quasi nulla gli errori e ancora il centrocampo sarà decisivo. La mediana dovrà stare attenta in fase di palla persa e nelle situazioni transitorie, dove spesso in stagione i nerazzurri non si sono fatti trovare posizionati al meglio.

Una mancata copertura ad una difesa fisica ma poco rapida (a causa delle assenze di Bastoni e Pavard) aprirebbe l’Inter ad uno scompenso in termini di velocità contro l’attacco Juve, con Chiesa, Vlahovic o anche Kean che potrebbero mettere in difficoltà il trio Darmian, de Vrij e Acerbi.

Una parita che quasi sicuramente confermerà gli stili delle due squadre e dei due allenatori, dove si capirà se la solidità e il cinismo della Juventus siano migliori dell’anima offensiva e della voglia di dominio dell’Inter.