Juventus-Inter, il non capire il sottile limite tra provocazione e difesa

Juventus-Inter, il non capire il sottile limite tra provocazione e difesa

(Photo by Valerio Pennicino, Onefootball.com)

Ormai da oltre 24 ore si sta parlando di quanto accaduto in JuventusInter, semifinale d’andata di Coppa Italia finita 1-1 di martedì sera.

Juventus Inter
(Photo by Valerio Pennicino, Onefootball.com)

Juventus-Inter, oltre la condanna al razzismo: l’esultanza di Lukaku, un gesto politico diventato offensivo per Massa (e per la Juve)

Ma il dibattito non è su quanto è accaduto a livello di gioco (una partita molto brutta e povera di contenuti tecnci), ma sull’infuocato e polemico post partita, che sta portando a strascichi e a ricostruzioni ormai a distanza di quasi due giorni.

Minuto 93 inoltrato viene concesso un calcio di rigore a favore dell’Inter per un fallo di mano di Bremer. Sul dischetto va Romelu Lukaku che spiazza Perin e firma l’1-1 finale. Da quel momento si apre un altro match, che poco a che fare con il calcio.

L’attaccante belga nerazzurro esulta con gli occhi chiusi e con un dito davanti alla bocca. La sua è la classica esultanza e vista anche di recente contro il Belgio in Nazionale. Un’esultanza forte ma legittima, ma che assume anche il significato di difesa contro i tifosi della Juventus posizionati in Curva proprio sotto la porta bianconera appena bucata.

L’esultanza tipica di Lukaku diventa quindi altro, una risposta ai cori razzisti che l’attaccante ha ricevuto prima, durante e dopo la battuta dagli 11 metri. Ma il giocatore dell’Inter viene poi accerchiato dai giocatori della Juventus (che probabilmente non hanno capito e hanno provato a sfruttare la situazioneper attivare la caciara) e scatta una rissa, dove l’interista finisce per beccarsi il doppio giallo e quindi il rosso.

Nelle ultime ore l’immagine di Big Rom sta facendo il giro del mondo e moltissimi club e calciatori si stanno levando contro gli episodi razzisti visti allo Stadium di Torino.

Ma il problema è anche un altro e poco considerato dai molti dibattiti avvenuti attorno alla partita. L’ennesima prova inadeguata di un Direttore di Gara.

Perché il punto è semplice: Massa ha confuso (frainteso? Usando le parole di Simone Inzaghi), e considerato un’esultanza normale e diventata politica anche involontoriamente solo leggendone il lato provocatorio.

Quale poi? Zittire cori razzisti stando fermo? E invece di capire si è fatto prendere da una ormai nota mania di protagonismo arbitrale senza comprendere motivi e contesto. Aggravata anche perché imbeccata caratterialmente da giocatori della squadra avversaria nell’indicare il colpevole provocatore.