Serie A

Juventus-Inter, il match clou è stato un brutto spettacolo

Il tanto atteso big match Scudetto tra Juventus ed Inter si è chiuso sull’1-1, un pareggio che non ha variato le distanze in classifica e mantenuto i nerazzurri capolisti a +2 sui bianconeri. La partita dello Stadium è stata però un brutto spettacolo con poche occasioni ed emozioni e dove forse a deludere di più è stata la squadra di Inzaghi.  

Abbastanza paradossale che in una domenica 26 novembre totalmente trionfale per lo sport italiano che ha assistito a stretto giro al bis Mondiale di Francesco Bagnaia in MotoGP e alla storica vittoria della Coppa Davis di tennis dopo 47 anni, a spegnere gli entusiasmi sia stata la partita più attesa dello sport più amato del paese.

(Photo by Marco Bertorello, Onefootball.com)

Juventus-Inter 1-1, il match clou del calcio italiano è stato di basso livello. I bianconeri sono questi, i nerazzurri non sono lo squadrone imbattibile che in molti raccontano

Eppure è andata proprio così. JuventusInter di ieri sera non verrà certamente ricordata per essere stata la miglior partita di Serie A e nemmeno la miglior partita dell’ampia rivalità tra bianconeri e nerazzurri. Il fatto che si trattasse di uno scontro diretto per il vertice, non ha alimentato lo show e lo spettacolo ma anzi reso le squadre ancora più prudenti e guardinghe rispetto anche ai loro limiti.

L’opinione comune è che la Juventus e l’Inter ad un certo punto della partita si siano fatte bastare l’1-1 prodotto dalle uniche due vere azioni da gol della partita. Vlahovic prima e Lautaro Martinez poco dopo, per poi adagiarsi su un pari che appunto non cambia nulla a livello di classifica tenendo l’Inter in avanti e la Juve poco distante.

Ma ad entrambe conveniva vincere. All’Inter per provare una prima mini fuga in solitaria, alla Juventus per operare un sorpasso che avrebbe dato morale e autostima. Ma con una sostanziale differenza.

Juventus, Allegri ha fatto la partita che ci si aspettava: 1 errore avversario, 1 tiro, 1 gol. I bianconeri sono questi e non possono fare molto altro

La differenza è che almeno sulla carta, dalla Juventus non ci si apettava granché da questa partita e granché ha fatto. I bianconeri si sono aggrappati a quei pochi giocatori sopra livello della propria rosa (Chiesa e Vlahovic), per approfittare dell’unico errore in difesa dell’Inter per trovare il gol del momentaneo vantaggio.

Poi praticamente basta così. I bianconeri si sono difesi con la solita solidità del reparto arretrato subendo poco e nulla, ma ovviamente rinunciando a rischiose mosse di coraggio di gioco propositivo.

Ma come detto la Juventus è così e ieri si è confermata tra pregi e difetti, anzi probabilmente con un boost psicologico importante uscendo con un pari contro una squadra considerata più forte.

Inter, non è lo squadrone che può dominare: un 11 indebolito, le “non riserve” e i cambi di Inzaghi

Una delle narrazioni di gran parte della stampa sportiva di questa stagione e totalmente errata dai fatti, è che l’Inter sia la principale favorita allo Scudetto e che i nerazzurri abbiano due squadre con cui alternare titolari e riserve.

La partita di ieri dello Stadium ha invece evidenziato limiti abbastanza palesi dell’Inter, che per quanto si sia trovato contro un avversario storicamente ostico e sentito, non ha saputo avere la meglio contro una Juventus che schierava gregari non certo eccelsi come Gatti, Rugani, McKennie, Nicolussi Caviglia e Cambiaso.

Juve sottovalutata o Inter sopravvalutata? Più la seconda perché in pochi ricordano che i nerazzurri in estate hanno perso giocatori del calibro di Onana, Skriniar, Brozovic e Lukaku, e non tutti sono stati sostituiti adeguatamente.

Paradossalmente la difesa ha retto molto bene nonostante l’emergenza delle assenze di Bastoni e Pavard, ma ad esempio giocatori titolarissimi come Dimarco e Mkhitaryan hanno fatto male e forse vivono di un’aura da top che non sono.

L’Inter non si è rafforzata e per quanto abbia nella titolare alcuni giocatori di alto livello,  ieri non ha mostrato superiorità su una squadra dipintacome più debole. E anche dalla panchina le cosiddette riserve non sono da squadra stra favorita per il titolo.

Ieri allo Stadium sono entrati rispettivamente Carlos Augusto, Cuadrado, Asllani, Frattesi e Arnautovic. Ad essere gentili forse solo il centrocampista ex Sassuolo ha del potenziale, gli altri tra età, forma fisica e crescita da sviluppare non sono sostituti all’altezza.

Ma Simone Inzaghi probabilmente non se ne è accorto e ha operato cambi che hanno ulteriormente abbassato il tasso tecnico, confermando una tendenza su cui ormai i tifosi nerazzurri ci hanno fatto l’abitudine da tre anni a questa parte.

Fortunatamente per l’Inter, l’avversario era quello che è e i danni della panchina sono stati limitati. Cosa restituisce quindi il super big match? Di fatto nulla, ma solo evidenziando che la Juventus ha pochi margini di miglioramento e l’Inter non ha la forza della favorita d’obbligo e non è la più forte del campionato.

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Published by
Riccardo Tanco