Juventus-Inter, Boniek: “I calciatori venivano sfiorati e si buttavano a terra”
Il vicepresidente della UEFA Zbigniew Boniek ha parlato ai microfoni di Radio Anch’io lo Sport, su Radio 1. L’ex centrocampista è intervenuto per commentare Juventus-Inter, terminata ieri sera sul punteggio di 0-1 in favore dei nerazzurri. Di seguito le sue parole riportate da TMW sul match e non solo.
Boniek su Juventus-Inter
Boniek: il pensiero su Juventus-Inter
“È stata una bella partita, sentita da ambedue le parti, la Juventus è stata poco fortunata specie nei primi 25 minuti. Hanno cercato il gol in ogni modo, ma l’Inter è stata brava. Poi alla fine prevalgono le polemiche. L’unica cosa che mi ha dato fastidio è che in campo c’erano calciatori di novanta chili, con muscoli in ogni parte del corpo ma bastava che venissero sfiorati e cascavano come prugne. Il rigore dell’Inter? È fallo ma è talmente casuale quello che succede, il calcio è uno sport di contatto. Secondo il regolamento questo è rigore, ma forse il calcio sta assomigliando troppo al basket, uno sport senza contatto. Io ieri non ho visto un errore in occasione della rete che ha deciso la partita”.
Sul divorzio tra la Juventus e Dybala
“È un grande giocatore, fa la differenza in qualsiasi partita. Però ci sono i procuratori che vogliono fare trasferimenti per guadagnare soldi e gli stessi calciatori arrivati a una certa età vogliono guadagnare tanto, credo dovunque andrà sarà molto ben ricompensato. Non ci trovo niente di scandaloso in questa scelta del calciatore, ha diritto di scegliere di andarsene a fine contratto finché dà tutto quando va in campo”.
Sullo Scudetto
“Pensavo si trattasse di una corsa a quattro, pensavo che la Juventus potesse aggrapparsi al gruppo, invece lo stesso Allegri ha alzato bandiera bianca. Ogni weekend gli equilibri cambiano tra le tre squadre in vetta, non c’è un favorito”.
Sul momento di Zielinski al Napoli
“È forte, un giocatore tecnicamente fantastico, ma ultimamente Spalletti a centrocampo qualcosina ha cambiato e spesso sta anche in panchina, ma questo vuol dire che il Napoli è davvero forte. Per me lui è un otto e mezzo, un otto con licenza di costruire e creare, più che di difendere. Per me è uno dei centrocampisti top in circolazione”.
È preoccupato per la sua Polonia vista la situazione in Ucraina?
“Sono preoccupato per gli ucraini, in Polonia abbiamo più di due milioni di famiglie che cercano da mangiare. Il popolo polacco è straordinario, anche se questa non è l’unica guerra presente nel mondo, penso a quello che succede nello Yemen. In Ucraina è una tragedia vera e propria, sono felice che come UEFA abbiamo sospeso tutte le squadre russe, chi vuole fare la guerra non può partecipare ad eventi sportivi. Mi dispiace tanto, ho visto filmati e come marito, padre e nonno dico che semplicemente non si possono accettare certe cose”.
Su Mancini e la Nazionale Italiana
“Mi dispiace molto, tifavo la Nazionale italiana: conoscono tutti, il presidente, Mancini e i giocatori. Loro pensavano troppo alla partita con il Portogallo credo e alla fine è andata male. Le sorprese nel calcio ci sono, sia in positivo che in negativo”.
L’ipotesi di allargamento della Nations League alle sudamericane non sarebbe una ripetizione del Mondiale?
“Non vorrei dire niente a proposito, siamo solo sul campo delle ipotesi: lasciamo lavorare gli uomini della UEFA e vediamo cosa viene fuori”.