Juventus, il futuro è qui e comincia adesso
Esattamente come successe dopo l’eliminazione agli ottavi di Champions League contro il Lione, è il post partita a delineare il futuro della Juventus.
Quest’estate fu il presidente Agnelli a presentarsi davanti le telecamere e tra i diversi spunti che diede – pareva già chiara in quel momento la volontà di non proseguire con Sarri, per esempio – il massimo dirigente bianconero parlò dell’obiettivo di ringiovanire la rosa e dare entusiasmo ad un gruppo ed un ambiente ormai abituato a vincere.
Il calciomercato estivo è andato proprio in questa direzione: sia dal punto di vista delle uscite che da quello dei nuovi innesti in rosa.
Ieri, dal post eliminazione contro il Porto, sono arrivate due indicazioni precise. La prima è nella scelta di dei calciatori che si sono concessi ai microfoni. Sbaglia Capello, intervenuto a Sky Sport, nel dire che i senatori mettono la faccia solo nelle vittorie. Non è mai stato così e basti ricordare l’intervento di Buffon dopo l’eliminazione contro il Real Madrid: il bidone dell’immondizia e i fruttini. Quella della Juventus, di mandare Chiesa e de Ligt, sembra una scelta precisa, un cambio di capitolo, il consegnare la squadra nelle mani dei giovani talenti più carismatici del gruppo e un colpo di spugna sul recente passato.
L’altra indicazione chiara è che il futuro di Pirlo non è strettamente legato ai risultati. Questo nuovo ciclo bianconero – che è cominciato adesso, come ribadito dall’allenatore dopo una chiacchierata con Agnelli subito dopo la partita contro il Porto – è compromesso da una costruzione della rosa errata e da investimenti sbagliati. Calciatori che non si sono mai dimostrati all’altezza di vestire la maglia bianconera e un reparto di centrocampo che non è mai nemmeno lontanamente tornato ad essere ai livelli di quello composto da Pogba, Marchisio, Vidal e lo stesso Pirlo.
Tra le altre cose Pirlo ieri ha parlato di un progetto a 360 gradi. Questo si palesa nel fatto che l’allenatore della Prima squadra e i suoi collaboratori, oltre che i massimi dirigenti, stanno seguendo da vicino gli sviluppi della squadra Under 23 e della Primavera. A proposito di questo, nelle due squadre B è possibile notare alcuni accorgimenti tattici che riprendono le idee di Pirlo: l’idea è quella ci creare qualcosa di simile alla Cantera del Barcellona.
L’eliminazione agli ottavi di Champions League è un fallimento, sia dal punto di vista sportivo che da quello economico. La Juventus, però, potrebbe accettare per una stagione di rinunciare a vincere – come già detto gli errori di costruzione della rosa pesano come macigni – continuando però a lavorare per rendere sempre più solide le fondamenta del progetto Pirlo che, almeno per quest’anno, va al di là dei risultati.