Juventus, il colpo vincente di Allegri: serviva ripartire solo così
La vittoria per 2-1 contro il Cagliari ha consegnato alla Juventus la vetta momentanea della classifica. Quinta vittoria di fila arrivata grazie alle reti di due difensori e la sola amarezza dei cleen sheet rovinati. Il gioco non esiste, ma forse Allegri ha capito che poteva fare solo in questo modo.
La partita di ieri sera contro il Cagliari è stata a suo modo sorprendente. Gli uomini di Claudio Ranieri hanno rovinato la serie degli 1-0 consecutivi della Juventus (fermatasi a tre) e soprattutto hanno segnato un gol ai bianconeri, che con la rete presa da Dossena hanno stoppato a sei la serie di partite con la rete inviolata.
Juventus, Allegri e l’ABC del pallone. Compattezza di squadra e d’intenti, non prenderle e risolverla con cinismo
Magrissima consolazione per il Cagliari, che ha perso ma ha rischiato anche di beffare la Juventus, colpendo un palo a pochi minuti dalla fine e che sarebbe valso il 2-2. Ottimo risultato per la Juventus e per Massimiiano Allegri, con i bianconeri che sono riusciti nell’intento di superare e mettere pressione all’Inter prima dello scontro diretto del 26 novembre e con il tecnico che nemico del narcisismo calcisitico moderno ha ottenuto il suo dogma preferito: “L’importante sono i 3 punti”.
Anche ieri sera allo Stadium la prestazione della Juventus non ha sicuramente soddisfatto gli esteti del calcio propositivo e gli amanti del calcio di dominio e di possesso. Un primo tempo altamente soporifero e con la prima conclusione verso la porta della Juventus che arriva solo all’alba della ripresa con Chiesa che impegna Scuffet.
Senza nessuna idea di gioco se non quella di sfruttare le caratteristiche fisiche dei suoi uomini, Allegri e la Juventus la risolvono da piazzato. Calcio di Kostic che in area serve il gigante Bremer, che svetta su tutti. 1-0 alla prima vera occasione da calcio piazzato.
Nove minuti dopo altra non azione costruita ma gol che arriva da corner. Altra battuta di Kostic e stavolta Rugani con caparbietà la insacca.
Il gol di Dossena spaventa e come detto negli ultimi minuti il Cagliari va anche vicinissimo al colpone a Torino ma così non è. La Juventus salva la pelle ancora, a modo suo e del suo tecnico.
La Juve è brutta anche per quanto accaduto la scorsa stagione: Allegri lo ha capito e ha agito di conseguenza
A valutare oggettivamente la rosa della Juventus, i bianconeri non sono più quelli di un tempo. La squadra non ha veri e propri campioni (possiamo considerare Rabiot, Chiesa e Vlahovic giocatori sopra livello) e non ha un top in nessun reparto.
Un prolungamento anche e soprattutto di quanto accaduto la scorsa stagione, dove la Juventus è stata sconvolta dalle vicende extra campo in merito all’Inchiesta sulle plusvalenze, che hanno tolto punti e competizioni europee alla squadra e di fatto, bloccato il mercato dei bianconeri che a parte il solo Timothy Weah non hanno acquistato nessuno.
Quando vieni colpito duramente e sei costretto a rifare le fondamenta, allora riparti dalla semplicità. E Massimiliano Allegri, non noto allenatore complesso (in senso puramente lato) si è trovato nella situazione giusta.
Nessuna costruzione importante, nessun ghirigoro inutile ma il solo obiettivo di rimettere fiducia ad un gruppo sfaldato da varie situazioni e che non aveva bisogno di addentrarsi in schemi fantasiosi o gioco contemporaneo per cui non aveva la testa e le capacità.
L’importante era ritrovare mentalità e spirito di gruppo, solidità psicologica prima e di campo poi. E l’impostazione di una Juventus semplice e senza gioco e che pensa prima di tutto a proteggersi (dalle proprie ferite e dagli altri) era forse l’unica Juve possibile da vedere quest’anno, per quanto assolutamente non bella e non dentro all’evoluzione di questo sport.