Il 10 luglio 2018, Cristiano Ronaldo sbarcava alla corte della Juventus e mentre i tifosi bianconeri erano ancora increduli per il colpo messo a segno dal duo Marotta-Paratici, la KPMG Football Benchmark (divisione della società olandese che opera nel campo della consulenza strategica) valutava i potenziali benefici che il club bianconero avrebbe tratto dall’acquisizione del calciatore dal Real Madrid. Adesso, con il portoghese tornato a Manchester, KPMG ha cercato di calcolare il saldo finale dell’investimento, tenendo conto anche dell’impatto considerevole dell’emergenza Coronavirus sul bilancio della società.
Nell’estate del 2018, la Juventus acquistò Ronaldo per la cifra di 116 milioni di euro, l’acquisto più caro nella storia del calcio italiano, che ha comportato un ammortamento annuo di 29 milioni di euro a seguito dell’intesa contrattuale di 4 anni. Per quanto riguarda il contratto con il giocatore, Ronaldo, durante la sua permanenza a Torino, ha percepito uno stipendio netto annuo di 31 milioni di euro, che a lordo sono stati 57 milioni di euro. Insomma, tra stipendio e ammortamento, la Juventus ha sostenuto un costo annuo totale di 86 milioni di euro solo per il portoghese, che rappresenta circa il 22% dei ricavi operativi totali che il club ha generato al momento del suo arrivo (400 milioni di euro nel 2017/18). Il costo complessivo sostenuto dalla Vecchia Signora fino al giorno della sua partenza è stato pari a 272 milioni per tre stagioni. Gli 86 milioni di euro di risparmio sulla stagione 2021/22 rappresenteranno invece una boccata d’ossigeno per il club bianconero, che deve far fronte ad un rosso di 900 milioni sul bilancio della stagione 2020/2021.
Per quanto riguarda i ricavi, secondo KPMG, Ronaldo ha pesato sul matchday e sugli introiti commerciali, voci che sarebbero ulteriormente cresciute senza la pandemia. In particolare, i ricavi da stadio sono cresciuti del 25% nella prima stagione del portoghese all’Allianz Stadium, da 57,2 milioni di euro nel 2017/18 a 71,5 milioni di euro nel 2018/19. Non sorprende invece che i ricavi commerciali abbiano registrato la più alta crescita anno su anno al 30%, da 142,6 milioni di euro nel 2017/18 a 185,4 milioni di euro nel 2018/19. A testimonianza del radicato appeal internazionale raggiunto dal club dopo l’arrivo di CR7, a differenza degli incassi di giornata, il flusso di entrate commerciali non ha subito effetti negativi dalla pandemia, essendo rimasto stabile nel 2019/20.
A subire un netto aumento sono stati i ricavi da merchandising saliti del 58% anno su anno nel 2018/19, raggiungendo i 44 milioni di euro, per poi scendere a 32 milioni di euro nel 2019/20 a causa delle limitazioni alle vendite e alle attività commerciali dovute al COVID-19. La riqualificazione commerciale del club è ancora più evidente confrontando il valore della maglia prima e dopo l’acquisizione di Ronaldo: 40 milioni di euro contro 101 milioni di euro. Entrando nel dettaglio della questione, la Juventus ha siglato un contratto da 45 milioni di euro annui con Jeep e un accordo da 51 milioni di euro a stagione con Adidas. Ecco che i ricavi totali della società sono cresciuti del 25% dopo la prima stagione di Ronaldo, ma lo scoppio della pandemia ha messo a repentaglio i piani futuri. Questa strategia è stata principalmente supportata da un’obbligazione da 175 milioni di euro, emessa a febbraio 2019, e da un aumento di capitale da 300 milioni di euro, finalizzato nel gennaio 2020 poco prima dell’epidemia. L’obiettivo principale di queste iniezioni di liquidità era l’espansione del club su scala globale, ma si sono rivelate soprattutto un salvagente per le perdite registrate con la pandemia.
Infine, KPMG ha anche analizzato l’impatto di Ronaldo sui risultati sportivi del club. In questo caso il bilancio è negativo dato che il percorso europeo della Juventus con Ronaldo è stato peggiore rispetto agli anni precedenti senza di lui. Nelle ultime tre stagioni, infatti, la Juventus è stata eliminata ai quarti di finale una volta e agli ottavi di finale due volte, da club di livello inferiore come Ajax, Olympique Lione e Porto. Allo stesso tempo va comunque detto che Ronaldo non ha fatto mancare il suo contributo, essendo stato autore di 7 degli 11 gol segnati dai bianconeri nelle fasi a eliminazione diretta.
Oltre al rischio finanziario assunto consapevolmente dal club, la storia di Ronaldo a Torino potrebbe essere stata caratterizzata anche da un tempismo sfortunato. Mentre è evidente che la Juve sia riuscita ad aumentare i propri ricavi commerciali e l’appeal internazionale, è altrettanto evidente che la loro strategia di espansione è stata interrotta dall’emergenza Covid, che ha impedito al club di capitalizzare appieno l’ingente investimento.
Tali circostanze sfavorevoli, infatti, hanno intaccato la capacità della Juventus di aumentare i ricavi – che dopo un periodo di crescita promettente sono diminuiti – tornando addirittura ai 400 milioni di euro di partenza di fine 2019/20, e mettendo ulteriormente a dura prova le finanze del club.