Juventus e Atalanta. Nelle griglie di partenza di inizio campionato, entrambe le squadre partivano tra le favorite alla vittoria finale, o comunque per una stagione da protagoniste: allo spegnersi dei semafori rossi, però, i motori si sono dimostrati ingolfati. I bianconeri puntavano soprattutto sul ritorno di Allegri, uno che sa bene come si vince e che avrebbe dovuto rivitalizzare una rosa che nella passata stagione è arrivata quarta grazie agli errori del Napoli. Per quel che riguarda la Dea, invece, le speranze erano riposte nei meccanismi di gioco ormai consolidati di Gasperini e in un mercato che è andato ad aumentare la qualità della rosa. Ad oggi, i risultati, in campionato, sono stati deludenti: la riscossa può arrivare dalla Champions League.
1 punto in tre partite. La situazione, però, la spiega bene Alessandro Del Piero, intervistato oggi da La Gazzetta dello Sport: “Non preoccupa la classifica dopo tre turni, ma l’atteggiamento“. La Juventus, oggi, è una squadra senza certezze, impaurita, che ha perso completamente l’aura di imbattibilità che l’accompagnava su tutti i campi d’Italia. Allegri non è riuscito a (ri)costruire l’identità che un top club deve avere e la sfida di Champions League contro il Malmo ha un valore simbolico altissimo. Per comprenderlo, bisogna tornare alla conferenza stampa del tecnico livornese del 2020, pre Atletico Madrid: “Quando sono arrivato qui c’era gente bianca come questo pallone prima della partita di Champions League contro il Malmo“. Ancora il tema della paura che, però, oggi fa tremare le gambe dei bianconeri anche in Italia, e non solo in Europa. Fare risultato domani, contro la squadra svedese, può essere l’iniezione di fiducia necessaria a ripartire.
I meccanismi tattici di Gasperini-risultati-entusiasmo. Questa la catena magica che ha portato l’Atalanta dalla dimensione del miracolo sportivo a quella del punto di riferimento per tutto il panorama calcistico italiano. Oggi, questa catena sembra mostrare degli anelli deboli. L’inizio di campionato della Dea è ampiamente insufficiente. Una vittoria nei minuti di recupero contro il cantiere aperto Torino; uno scialbo 0 a 0 contro il Bologna e, per finire, la sconfitta contro la Fiorentina, che ha surclassato i nerazzurri sul piano del gioco, ancor prima che sul risultato. Per l’Atalanta, l’occasione per il riscatto arriva domani, contro il Villareal: l’avversaria più credibile a occupare un posto dietro il Manchester United, che sembra essere la vincitrice annunciata del girone. La speranza, dalle parti di Zingonia, è che la musichetta della Champions League possa riaccendere l’entusiasmo e oliare i meccanismi di una macchina che, negli ultimi tempi, è sembrata inceppata.