Juventus, derby vinto: ma c’è poco da festeggiare
La Juventus, ieri, ha vinto il derby della Mole contro il Torino in rimonta per 2-1, portando a casa una vittoria importantissima per la classifica e per il morale.
Se però si va ad analizzare la prestazione dei bianconeri, non c’è poi da essere così felici. Fino al 77′ infatti la Juventus stava perdendo per 0-1 contro una squadra che fin qui ha conquistato appena 5 punti in classifica in 9 partite (vincendo con il Genoa e pareggiando con Crotone e Sampdoria). I granata hanno fatto una grandissima partita all’ombra dell’Allianz Stadium, ricca di cattiveria e caratterizzata da un’organizzazione tattica a tratti quasi perfetta. Un 3-5-2 compatto e stretto, che ha dato i suoi frutti grazie anche a delle ottime prestazione dei singoli come Singo, Rincon, Belotti e N’Koulou su tutti. Il Torino ha disputato la sua partita in maniera egregia, ma non si può dire lo stesso della Juventus.
La prestazione della Juventus
Il primo tiro in porta dei bianconeri è arrivato a fine primo tempo con una timida conclusione di Paulo Dybala. L’area d’attacco bianconera era praticamente sempre vuota e quando Ronaldo si defilava per provare a creare qualcosa nessuno lo supportava. I centrocampisti hanno mancato sempre l’appuntamento con l’inserimento mentre gli esterni erano più impegnati a correre su tutta la fascia piuttosto che essere determinanti negli ultimi 25 metri. Infine la situazione più preoccupante: quella inerente a Dejan Kulusevski e Paulo Dybala. Vedere due giocatori con un talento come il loro passeggiare in campo senza avere idea di dove andare a posizionarsi fa male al cuore.
Kulusevski e Dybala
Il primo aveva iniziato bene la sua stagione, poi gli è mancata continuità e, in seguito alla decisione del tecnico di cambiargli ruolo praticamente ogni volta che scende in campo, le sue prestazioni sono calate drasticamente. Dybala invece non sta bene dal punto di vista fisico e lo si nota, ma anche tatticamente sta avendo diversi problemi: i fantasmi dell’ultimo anno di Allegri (quando doveva fare il trequartista ma non riusciva a rendere) sembrano essere tornati in maniera concreta. La Joya non ha una posizione ben precisa in campo, spesso lo ritroviamo distante 40/50 metri dalla porta per toccare più palloni, quasi sempre assente nell’area avversaria e poco lucido nell’ultimo passaggio. Insomma, una sorta di mix tra una condizione psicofisica non ottimale ed un ruolo preciso che attualmente non possiede.
Pirlo, urge una svolta
Kulusevski e Dybala sono però solo gli emblemi di un intero meccanismo che non sta funzionando: anche con Ronaldo in campo la Juventus sta cominciando a dimostrare diverse lacune. I bianconeri non sembrano avere idee ben precise dalla trequarti in più e si affidano completamente alle giocate individuali del portoghese. CR7 però non sempre riesce ad incidere da solo e quando manca Morata la situazione crolla in maniera definitiva.
Per questo motivo la vittoria deve far riflettere: ai bianconeri urge un cambiamento concreto ed immediato, fin qui abbiamo visto una squadra ibrida che adesso deve trovare la propria identità e scendere in campo con la consapevolezza di dover disputare partite precise ed organizzate dal punto di vista tattico prima di lasciarsi andare a giocate di fino e ad un divertimento che al momento non c’è.