Juventus: Demiral come de Ligt un anno dopo
Dopo il calcio di rigore causato su Taremi, non ci sono state parole di conforto per Merih Demiral. L’ex difensore del Sassuolo è stato uno dei primi a finire nel calderone post eliminazione dalla Champions. Sul turco sono piovute molte critiche, alcune probabilmente troppo pesanti visto il valore del calciatore.
Juventus: dopo de Ligt, ecco Demiral
La partita non perfetta con la Lazio e il rigore causato anche con lo Spezia non hanno aiutato il difensore che non arriva di certo da un gran periodo. Non per questo le molteplici critiche arrivate nei suoi confronti sono giustificate.
Un anno dopo infatti ci ritroviamo dinanzi ad una sorta di Deja-vu: di questi tempi infatti, un anno fa, sulla lista dei calciatori maggiormente criticati della Juventus c’era un certo Matthijs de Ligt, lo stesso che attualmente guida la linea difensiva come un veterano nonostante i soli 21 anni sulla sua carta d’identità. Dopo appena un campionato, non proprio caratterizzato da grandi prestazioni ma bensì condito da svarioni grossolani, l’olandese ex Ajax è diventato il leader silenzioso della difesa bianconera.
Sempre in campo, inamovibile per Pirlo e indispensabile per i compagni. Lo stesso identico percorso lo sta attraversando anche Demiral: classe 1998, il difensore turco sta disputando la sua prima intera stagione da protagonista in un big club come la Juventus. Le potenzialità e le qualità ci sono tutte e anche per questo motivo i bianconeri hanno preferito lui a Romero (che all’Atalanta sta offrendo prestazioni straordinarie) per questa stagione. Dalla prossima molto probabilmente sarà compito suo dirigere le operazioni in difesa con de Ligt, con Bonucci e Chiellini che man mano cominceranno a farsi da parte.
L’esplosività e l’irruenza di un giovane difensore lo stanno condannando in questo periodo, ma con il tempo potrebbero trasformarsi in potenza assoluta, una potenza che contraddistingue il suo modo di difendere. Con un anno di distanza dopo quanto accaduto con de Ligt, si sta facendo probabilmente (di nuovo lo stesso errore), tipico dei media e della stampa italiana, abituati a fornire giudizi troppo affrettati, soprattutto quando si tratta di giovani.