La lista dei convocati della Juventus diramata da Pirlo mostra due cose: la prima è la grande emergenza e la ristrettezza della rosa, la seconda è quanto in questa stagione la società bianconera stia cercando di creare qualcosa di simile alla famigerata Cantera del Barcellona.
Per capire quale tipo di contributo i giovanissimi calciatori – tutti appartenenti alla rosa della Juventus Under 23 allenata da Lamberto Zauli – potrebbero dare, ne descriviamo le caratteristiche.
Alcuni sono, ormai, già noti. Dragusin e Frabotta su tutti. L’esterno difensivo ha esordito da titolare nella prima gara della stagione e ha avuto modo di farsi conoscere per pregi e difetti. Alcune comparsate le ha fatte anche Dragusin; in settimana si è vociferato di una sua possibile titolarità come esterno basso a destra ma pare che la sua partita comincerà dalla panchina. Nelle ultime settimane, Pirlo ha convocato con una certa continuità Alessandro Di Pardo. Il calciatore ventunenne gioca come esterno a destra, solitamente viene impiegato per macinare chilometri a tutta fascia e offre solidità in fase di copertura e una discreta abilità nell’andare sul fondo e crossare in mezzo per i compagni. In Serie C è stato autore, fino ad oggi, di una stagione altalenante in cui ha fatto vedere buonissime cose ma anche cali di forma e tensione. Per ultimo, tra i convocati in difesa, fa la sua comparsa Capellini: difensore centrale di grande classe e affidabilità. Forse pecca un po’ a livello di cattiveria agonistica ma ha grandi doti e per questo è diventato una colonna della difesa di Zauli.
A centrocampo i convocati dall’under 23 sono Fagioli e Peeters. Il primo nasce come trequartista per poi essere arretrato sulla linea mediana. Grande visione di gioco e qualità tecniche eccellenti: uno sprazzo di tutto ciò si è già visto nello spezzone di partita contro il Crotone. Peeters, invece, è uno dei giovani più esperti dell’Under 23. È un centrocampista centrale classe ’99, un interdittore e un grande atleta. Deve sicuramente crescere dal punto di vista tecnico ma Zauli lo fa giocare con continuità perché dà equilibrio ed è un sicuro schermo davanti alla difesa.
Per quel che riguarda Rafia troviamo un’altra “vecchia” conoscenza. Hamza Rafia, autore – al debutto – del gol che ha consentito ai bianconeri il passaggio del turno in Coppa Italia contro il Genoa. Il trequartista, all’occorrenza anche seconda punta, è uno dei pupilli di Zauli. Non è difficile capire il perché: Rafia è dotato di doti tecniche superiori e una visione di gioco che pochi calciatori possiedono. Vede spazi dove altri non ne immaginano ed è abilissimo in rifinitura, senza tralasciare la fase di finalizzazione. È chiaro che il salto dalla Serie C alla Serie A non sia facile, ma un calciatore come Rafia è capace di far innamorare i tifosi con soli due tocchi del pallone. Pecca, un po’, in continuità nel corso del match. Marques è una prima punta, di quelle che vedono la porta e sanno farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Ha piedi educati e questo gli permette di dialogare con i compagni di squadra. Capita che per larghi tratti di partita, però, scompaia dal vivo del gioco e ci si dimentichi della sua presenza. Per concludere, passiamo ad uno dei nuovi arrivati, proveniente dal Marsiglia dopo uno scambio alla pari avvenuto a gennaio con Tongya. Parliamo di Marley Aké, calciatore che già al momento del suo acquisto si pensava poter entrare presto nel giro della prima squadra. Fino ad oggi, in questo breve periodo, Aké non ha esattamente impressionato. Ha già fatto vedere di essere tecnicamente dotato e di avere dei colpi. Le sue prestazioni, però, nel complessivo sono state spesso insufficienti, salvate solamente dai colpi estemporanei di cui si è parlato prima. In ogni caso, il club punta molto su di lui e un periodo di ambientamento e adattamento al calcio italiano gli va giusto concesso. Chissà che la convocazione in prima squadra non gli serva proprio da stimolo.