Non è abbastanza, anzi è poco, pochissimo il pareggio ottenuto dalla Juventus contro il Napoli. Ci si aspettava una ripresa diversa da un club che ha alte ambizioni. Quello visto in campo, però, ha rispecchiato pienamente lo stato confusionale della squadra. Il campionato, così come l’obiettivo Champions League è in salita, e forse ci sono altre squadre più pronte e meritevoli per centrarlo.
La Serie A va avanti, per tutti (o quasi), nonostante l’emergenza Covid. Non ci sono scuse che tengano, soprattutto se ti chiami Juventus e giochi contro un avversario diretto per l’obiettivo che hai da centrare. Se poi si aggiunge che il fatto che il Napoli era martoriato dalle assenze tra Covid, Coppa d’Africa e infortuni, il risultato ottenuto è pessimo. Ci si aspettava una Juventus diversa nel nuovo anno, a partire dalla testa, dalla mentalità, ma così non è stato. I bianconeri hanno mantenuto lo stesso canovaccio visto nel girone d’andata, a partire dalla poca organizzazione di squadra.
Poca produttività offensiva, poche idee, e soprattutto pochi giocatori in grado di costruire una manovra corale ben definita. Subire un gol contro il Napoli ci può stare, ci mancherebbe, ma il problema vero è non sapersi rialzare, non aver la forza di reagire. Dopo aver incassato il gol dello svantaggio si sono rivisti i fantasmi di tutta la prima parte di stagione.
Per fortuna che è tornato Chiesa, verrebbe da dire. L’esterno si è ripreso dall’infortunio e la sua condizione è sin da subito straripante. Senza dubbio è grazie a lui se i bianconeri hanno un punto in più in classifica. Mancavano i suoi strappi, la sua determinazione e caparbietà; cosa che probabilmente non ha buona parte della squadra.
I bianconeri non sembrano squadra, magari il gruppo sarà anche affiatato, ma in campo non si è costruita la sintonia tale da poter vincere e convincere. La Vecchia Signora viaggia a tratti, grazie solo alle fiammate dei campioni, come i vari Chiesa, Dybala e Cuadrado, quando mancano quelli è buio totale. I problemi della Juventus sono tanti: manca un riferimento offensivo di spessore e della qualità a centrocampo, ma questo era chiaro già da inizio stagione. Per raggiungere il piazzamento in Champions non è abbastanza, anzi, è pochissimo.