Juventus, con l’Udinese tra fortuna e cinismo: ma il gioco non c’è

Udinese Juventus

(Photo by Andrea Bressanutti, LaPresse) Calcioinpillole.com

La Juventus si riscatta e batte 0-2 l’Udinese dopo una sconfitta e due pareggi nele ultime tre partite tra Champions e campionato. Prestazione ancora non troppo convincente dei bianconeri di Motta dal punto di vista del gioco, ma abili a capitalizzare le occasioni e i momenti della partita.

Servivano i 3 punti dopo i due pareggi consecutivi contro Inter e Parma e i 3 punti sono arrivati. Questa la notizia migliore in casa Juventus dopo la vittoriosa trasferta di Udine contro la squadra friulana. Una partita difficile e non dominante da parte degli uomini di Motta, che ritrovano la compattezza difensiva ma appaiono ancora indietro nel loro progetto tecnico e nella costruzione di una stabile idea di gioco.

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La vittoria, i 3 punti e un po’ di fortuna. Una Juventus di “riaggressione” batte l’Udinese. Ma il gioco di Motta ancora non si vede

Rispetto alla partita pareggiata contro il Parma Thiago Motta cambia qualche interprete a partire dalla difesa con il reintegro di Kalulu al posto di Danilo e quello di Savona come terzino destro e con lo spostamento di Cambiaso a sinistra al posto di Cabal. Le modifiche più rilevanti però sono quelle in zona offensiva, con il ritorno dal primo minuto di Koopmeiners sulla trequarti e la chance da titolare ad Yildiz, con Weah spostato sulla destra. Tutti a supporto di Vlahovic.

Anche con l’Udinese l’idea della Juventus è quella di provare a dominare il possesso palla per cercare di aprire l’organizzata difesa della formazione di Runjaic. Un dominio che però resta solo teorico, in quanto la squadra di Motta si affida molto alle iniziative individuali delle sue ali, per quanto il ritorno di Koopmeiners restituisce una maggiore qualità di palleggio nella trequarti campo. La chiave di volta della partita della Juventus è tutta nel recupero palla e nel pressing offensivo che i bianconeri riescono ad attuare e aggredendo in zona alta il primo possesso dell’Udinese. Una dinamica riuscita soprattutto grazie alla prestazione fisica e di livello di Khéphren Thuram, che grazie alle due doti atletiche e ai suoi strappi in mediana entra in maniera decisiva in entrambe le situazioni da gol della Juve e che decidono la sfida.

Una Juve solo pressing? La fortuna e la concretezza aiutano Motta. Ma la difesa torna super

Una Juventus va detto molto cinica nel saper sfruttare le occasioni (2 gol sui primi 2 tiri in porta), ma anche molto fortunata con la prima rete che è un incidente di Okoye che si manda la palla in porta da solo dopo uan carambola sulla schiena e col secondo gol, che nasce da una riaggressione di Thuram su Thuavin che appoggia pe Yildiz, palla che fa da sponda sul palo e favorisce il colpo del 2-0 di Savona.

Il gioco offensivo però latita. Vlahovic torna abbastanza spento e assente, Koopmeiners deve ancora rientrare a pieno ritmo e Yildiz (che mette comunque il piede su entrambi i gol) e Weah non sono così efficaci e ficcanti. L’altra buona notizia è il ritorno della solidità difensiva, con la Juventus che nel secondo tempo gestisce il vantaggio e nel finale si mette a testa bassa a proteggersi dagli attacchi in palla alta di un Udinese che ci mette carattere e furore. Dopo le ultime incertezze difensive ritorna il clean sheet, messo a rischio solo dalla traversa di Lucca nei minuti finali. La Juve torna solida, cinica (e fortunata) ma i meccanismi di gioco sono ancora tutti da trovare.