Juventus, con 6 mesi di ritardo, con 6 mesi di anticipo c’è il sostituto di CR7

Juventus Vlahovic

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Non è tennis, non è golf: il calcio è uno sport collettivo. Oneri e onori vengono divisi tra tutti i componenti della rosa, il peso della pressione viene distribuito tra più spalle. Poi, c’è un pianeta a parte, che appartiene ai fenomeni, quelli che vivono costantemente sotto la luce dei riflettori e che da soli possono determinare l’esito di una partita, di una competizione. Tutto questo è Cristiano Ronaldo, per esempio. Tutto questo, potrebbe diventare Dusan Vlahovic. Occorre sottolineare come, in questo caso, non si voglia fare un paragone; di strada da fare ce n’è molta, ma un primo dato emerge chiaramente: l’attaccante serbo ha cambiato faccia alla Juventus, ha portato entusiasmo, ha portato gol e vittorie, come successo contro l’Empoli nell’ultimo turno.

Juventus, Vlahovic non è Ronaldo ma il compito è lo stesso

 

6 mesi di ritardo. Sono passati circa 6 mesi da quella giornata calda e caotica di fine agosto. Cristiano Ronaldo lasciava la Continassa, appena prima dell’inizio dell’allenamento della Juventus, appena dopo aver salutato per l’ultima volta la squadra. Una mossa, quella del portoghese, che lasciò spiazzata la dirigenza bianconera, che, frettolosamente, decise di occupare lo slot lasciato libero con l’acquisto di Moise Kean. Al di là delle narrazioni e del tempismo, una cosa appariva chiara, non sarebbe stato lui il sostituto di Ronaldo. Sei mesi dopo, la proprietà della Vecchia Signora ha messo mano al portafoglio, per portare a Torino Vlahovic.

6 mesi di anticipo. La mano della proprietà, sollecitata dal CEO Maurizio Arrivabene, che anticipa i tempi e acquista Vlahovic. Sì, perché nella strategia di calciomercato costruita a tavolino negli uffici della Continassa, l’affondo per l’attaccante sarebbe dovuto arrivare nella sessione di mercato estiva. La situazione di classifica, il rischio di vedere svanire l’obiettivo quarto posto, ha convinto, e perché no costretto, la società a forzare la mano e portare in bianconero un calciatore determinante, capace di vincere le partite da solo; come lo era Cristiano Ronaldo.

Ritorniamo al punto: questo non è un paragone. Nella bilancia, pesa enormemente il palmarés del portoghese, il fatto di essersi ritagliato un posto importante, di primo piano, nella storia del calcio mondiale. Con l’acquisto di Vlahovic, la Juventus ha ritrovato un calciatore che decide, dalle spalle larghe abbastanza per portarci sopra il peso della manovra offensiva della Vecchia Signora. Finalmente, ha occupato lo slot lasciato libero di cui parlavamo prima. Non solo, perché Vlahovic, come Ronaldo, ha un altro ruolo: come un velo, oscura le difficoltà di gioco e le trasforma in gol e punti. Un uomo solo al comando: il calcio è uno sport collettivo, ma a volte somiglia tremendamente ad una partita di tennis o golf.